Il nodo dei trasporti torna a parlare e certifica una Genova che perde posizioni nei confronti delle concorrenti internazionali nel settore delle crociere. Non è però il porto a fare “da tappo”, bensì l’aeroporto Cristoforo Colombo. La situazione è al momento positiva, ma il futuro si affaccia insomma con il suo carico di incognite.
Attualmente per il settore delle crociere Genova rimane più che altro un home port (il 65% dei passeggeri si imbarca sotto la Lanterna), ma la quota di navi che sceglieranno di transitare dalla città sembra destinata a crescere. Non subito, non nel 2017, secondo le previsioni, soprattutto grazie a Msc, ma la tendenza pare avviata.
Colpa della scarsa offerta di voli e per capirlo basta confrontare le destinazioni accessibili dai diversi scali. Se infatti il Colombo è collegato con Monaco di Baviera, Parigi, Amsterdam e Londra, le rotte da Marsiglia sono ben di più: per fare un esempio c’è Bruxelles, c’è Strasburgo, c’è Amburgo e poi Dusseldorf, Heindhoven, Berlino. Neppure comparabile, invece, confrontarsi con El Prat di Barcellona, aeroporto internazionale da quasi 40 milioni di passeggeri all’anno.
A fare la differenza sono poi i voli low cost, molti di più e con frequenze superiori. Per questo i crocieristi provenienti da Germania, Olanda e Svizzera trovano maggiormente comodo ed economico imbarcarsi e salpare dai porti delle concorrenti francese e spagnola. Un trend che non lascia tranquilli, anche se Genova rimane frequentissimo punto di passaggio per chi naviga nel Mediterraneo. La prova arriverà il prossimo 11 settembre, domenica, quando ci saranno quattro navi ormeggiate in città, per un totale di 50 mila persone fra imbarchi e sbarchi.