Linea dura

Profughi in via XX, assessore Rixi: “Ci opporremo in ogni modo”

"Seguiremo ogni via amministrativa per far tornare sui propri passi Comune e Prefettura"

via xx settembre palazzo profughi

Genova. La Regione Liguria si opporrà con “ogni via amministrativa”, ma anche politica, alla collocazione dei profughi in via XX Settembre. Lo ha confermato l’assessore allo Sviluppo economico e segretario regionale della Lega Nord Liguria.

Sul tappeto il Patto d’Area sottoscritto pochi mesi fa che, secondo Rixi, perderebbe di valore dopo la decisione del Comune. “Sono stato contattato dai commercianti e mi sono subito mosso nelle sedi istituzionali competenti, quindi la prefettura, per conoscere i dettagli di questa inaccettabile operazione. Il sindaco Doria e l’assessore Fracassi, dando la propria disponibilità a trasformare in un centro profughi l’alloggio di via XX Settembre, hanno dimostrato quanto l’amministrazione comunale di Genova sia un interlocutore inattendibile: solo poche settimane fa, infatti, dopo un anno di riunioni e lavoro, avevamo sottoscritto assieme, come rappresentanti di Regione e Comune, un articolato Patto d’area con l’obiettivo di tutelare e valorizzare il tessuto imprenditoriale dell’arteria commerciale più importante di Genova. Con il recente atto, invece, il sindaco si rimangia la parola data e di fatto rende lettera morta l’accordo sottoscritto dal proprio assessore al Commercio Piazza che non mi risulta sia stato neppure preventivamente informato dell’operazione-profughi”.

E Rixi annuncia una opposizione dura. “Seguiremo ogni via amministrativa per far tornare sui propri passi Comune e Prefettura – puntualizza Rixi – se non bastasse siamo pronti a manifestazioni politiche forti, accanto e a difesa dei commercianti e dei residenti, per impedire che questa assurda operazione si concretizzi. La città di Genova non se lo merita: questa decisione presa da Doria è una grave offesa ai genovesi e ai commercianti che a fatica cercano di tenere le attività aperte creando lavoro e servizi a residenti e turisti. Anche l’ultima boutade sull’impiego dei cosiddetti profughi nel mercato Orientale suona come un’autentica beffa: da anni i commercianti attendono i più volte promessi lavori di ristrutturazione, mai arrivati. E ora dovrebbero accontentarsi di qualche presunto volontario?”.

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