GSe da sinistra vogliamo provare seriamente a rispondere al problema migranti non possiamo limitarci a generiche tirate morali in cui si dichiara che i ponti sono meglio dei muri o che ci vorrebbe una vera accoglienza. A volte, in politica, serve andare oltre l’abc e provare a proporre risposte concrete. Altrimenti sui nostri ponti la destra di Toti e Rixi costruirà la propria vittoria”.
Noi oggi dobbiamo rispondere a una sola domanda: che fare? La nostra proposta è quella di dare vita a un modello di accoglienza diffusa e partecipata a Genova. Per fare questo serve la creazione di un tavolo di regia centrale con Prefettura, Comune, Regione, Terzo settore e forze sociali. Questo tavolo dovrà gestire la collocazione di nuclei di 10 massimo 15 persone sul territorio, coordinandosi con tavoli di municipio che definiscano progetti specifici di integrazione.
Che cosa significa integrazione a livello di municipio? Bisogna essere concreti e realisti. La questione dei lavori socialmente utili, in presenza di grandi numeri, non è prospettabile. Occorre stabilire un “patto sociale con i migranti”: in cambio dell’accoglienza, e per permettere un processo di integrazione nella comunità, i migranti devono rendersi disponibili per attività di volontariato civico cui saranno accompagnati corsi di lingua italiana.
Se vogliamo prospettare soluzioni concrete e praticabili questa è una strada.
Simone Regazzoni
Giovanni Battista Raggi
Paolo Gozzi