Contro i mugugni

PercuArt, la replica del sindaco Levaggi: “Chiavari per tutte le età, così si danneggia la città”

Chiavari. “Non è assolutamente vero che Chiavari non è una città per giovani”. Con una nota, il sindaco di Chiavari Roberto Levaggi puntualizza la sua posizione a Genova24.it dopo la vicenda dei ragazzi di PercuArt fermati dai vigili e i molti commenti sul gruppo Facebook Mugugno del Comune di Chiavari.

“Mi pare ingeneroso accostare la pur simpatica battuta della ‘torta di riso finita’, diventata ormai un triste spot autolesionista per la Liguria, con quanto il Comune di Chiavari ha fatto e sta facendo per il turismo. In particolare per i giovani. Soltanto ieri sera, in zona porto, oltre 800 ragazzi hanno ballato sino a notte fonda con la musica suonata da un dj, e altre serate di questo tipo seguiranno – scrive il sindaco – posso ricordare le serate di jazz in piazza Fenice, il Carnevale d’agosto che la mia amministrazione ha portato a termine contrariamente a quanto deciso da altri comuni limitrofi; ma anche i numerosi concerti in piazza Gagliardo. L’assessorato al Turismo ha alacremente compilato un programma per tutte le età, dalla musica leggera alla discoteca, dal jazz alla commedia dialettale. Praticamente ogni sera a Chiavari ci sono stati e ci saranno sino a fine estate almeno un paio di eventi”.

Levaggi entra poi nello specifico dell’episodio che ha visto coinvolti i ragazzi di Girona e spiega: “la Polizia municipale è intervenuta dopo ripetute sollecitazioni da parte dei cittadini. Ha fatto semplicemente il suo dovere, con lo zelo con cui agisce normalmente. I vigili non potevano conoscere, né erano tenuti a conoscere, la storia di questi ragazzi, del loro gruppo, i loro successi in giro per l’Europa e le pur nobili motivazioni che li muovono, ovvero pagarsi gli studi. Per questo rimaniamo a completa disposizione per organizzare un concerto, mettendo a disposizione la nostra bellissima piazza Fenice. Lungi da me e dalla mia amministrazione l’idea di tarpare le ali ai giovani e ai loro nobili scopi”.

Infine la replica ai “mugugni”: “La polemica di poche persone diventata poi virale su Facebook vuole forse danneggiare la mia amministrazione. Ma finisce per danneggiare tutti gli sforzi di una città, non solo dei politici di turno. Sforzi di negozianti, ristoratori, albergatori, persone che dal terzo settore traggono linfa per il loro lavoro. Leggendo i vari commenti, non mi pare che queste persone ne facciano una questione di tamburi. I tamburi sono semplicemente il pretesto – nefando e nefasto – per farsi e farci del male da soli”, conclude il sindaco.

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