Accoglienza e proteste

Migranti in via XX Settembre, i commercianti delusi dal “blitz” di ferragosto

I commercianti chiedono di incontrare le autorità

Genova. “Ci sentiamo traditi perché è stata fatta una cos’è che, secondo noi, è stata vergognosa. E’ stata fatta di nascosto, nei giorni vicini a ferragosto, quando non c’era nessuno”. Per Raffaele Iaccovino, che ha il negozio proprio sotto il civico 11 di Via XX Settembre,la via centrale di Genova dove dovrebbero trovare dimora temporanea una ventina di profughi, la delusione è grande. Anche lui, che è uno dei rappresentanti del Civ, aveva firmato i “patti di area” che, sulla carta, avrebbero permesso una concertazione sulle scelte.

Accordi che, in questo caso, sono stati disattesi, come spiega nel corso della conferenza stampa improvvisata che ha preso il posto del sit in, annunciato in precedenza. “Noi speravamo, quando abbiamo firmato il patto con la Regione Liguria, di avere la possibilità di una collaborazione con gli enti per cercare di rivitalizzare quest’area dopo l’alluvione – conclude Iaccovino – che ci aveva creato grossi problemi e per questo avevamo firmato patti che avrebbero permesso di rivitalizzare il tessuto commerciale della zona”.

Ma a far discutere non è solo il metodo ma anche il merito, ovvero una collocazione assolutamente sbagliata, come spiega Giulio Sanson, il titolare del bed and breakfast collocato all’interno del palazzo. “Noi abbiamo chiesto da subito di incontrare le autorità per spiegare le nostre ragioni.una scelta che non tiene conto delle attività che gravitano nella zona e che non sono compatibili con il centro di accoglienza”.

I commercianti e gli inquilini, quindi, chiedono di poter spiegare alle istituzioni le ipotesi alternative a via XX Settembre “che ci sono – conclude Sanson – e devono essere prese in considerazione. Stasera, intanto, il caso Genova sarà sotto i riflettori con le telecamere di due emittenti nazionali che andranno sul posto.

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