Genova. Una barriera per fermare l’avanzata dei cinghiali in città. Ma l’assessore regionale all’Agricoltura Stefano Mai non esclude, nei casi più eclatanti, anche misure drastiche come gli abbattimenti.
E’ questo il risultato dell’incontro interlocutorio tenuto nel pomeriggio in prefettura per affrontare il problema dei cinghiali, al quale hanno partecipato gli enti locali e le forze dell’ordine.
Il primo risultato comunque sarà l’apertura di un tabvlo in Regione, nel corso del quale sarà affrontato il problema punto per punto.
“La questione c’è ed esiste – spiega l’assessore all’Ambiente del Comune Italo Porcile – visto che anche un solo cinghiale in città è pericoloso, ma, essendo solo poche decine gli animali che entrano nei quartieri, il problema può essere risolto all’origine attraverso azioni di contenimento”.
“La novità positiva di questa riunione – continua Mai – è che domani i funzionari di Comune, Città metropolitana e forestale si incontreranno in un tavolo in Regione per scrivere i contenuti di un protocollo d’intesa”.
Per l’assessore restano comunque alcune forti criticità: la prima è che i cinghiali in ambito urbano non possono essere definiti selvatici, perché una volta arrivati in città divengono pericolosi incontrollabili e non si staccheranno facilmente da questo contesto. “E in questo caso non possiamo escludere l’abbattimento. Laddove sarà previsto avverrà lontano dalle abitazioni e con controlli di sicurezza”.
Sarà elaborato comunque anche uno strumento che a medio lungo termine dovrebbe essere risolutivo. “Lavoreremo alla creazione di una barriera artificiale – spiega Mai – formata da bastoni elettrici o recinzioni metalliche, per evitare che i cinghiali possano scendere nuovamente in città. Una linea sulla quale sono tutti concordi”.