Genova. “I 100 euro per 5000 famiglie indigenti? Solo un topolino estemporaneo partorito dopo una lunga trattativa tra Comune e sindacati, durata due anni, per provare a recuperare il cuneo fiscale locale della Tari”. La bordata arriva non dall’opposizione, ma dalla (quasi) maggioranza a Tursi.
“Questa è una manovra da spot elettorale – spiega infatti il consigliere ex Pd, Gianpaolo Malatesta, passato a Possibile e quindi al Gruppo Misto in Aula Rossa insieme al deputato ex sindaco di Bogliasco, Luca Pastorino – perché di fronte alle emergenze che gli assistenti sociali del Comune si trovano ad affrontare ogni giorno, una cifra importante come mezzo milione di euro è sprecata. Speriamo che il prossimo recupero di evasione venga stanziato per alcune emergenze”.
Ovvero il pagamento delle quote per gli anziani indigenti in attesa di ricovero, le diete lattee (contributi per aiutare le famiglie all’acquisto del latte per i neonati), fondi per i bimbi in famiglie in difficoltà (genitori disoccupati o monogenitorialità) che in molti territori il Comune non riesce a garantire.
I due esponenti di Possibile consigliano di reinserire alla voce di bilancio “contributi alla persona” che era lo strumento utilizzato dagli assistenti sociali per aiutare le persone indigenti con il pagamento di qualche bolletta o affitto.
“Insomma, crediamo sia necessaria una progettualità, più visione del futuro. E dai dati del Comune di Genova negli ultimi cinque anni il capoluogo ligure ha perso oltre 20 mila abitanti, con la mortalità che addirittura è scesa. Come purtroppo le nascite. Una città in piena recessione accartocciata su se stessa – concludono – Prima c’erano il porto, l’industria, ora la “paghetta” del Comune”.