Liguria. “Lega Nazionale per la Difesa del Cane apprende dell’ennesima campagna mediatica indetta dalle Coldiretti relativamente ai danni alle colture, a loro dire devastanti, causati da animali selvatici quali cinghiali in primis ma anche nutrie, storni, daini, caprioli fino ai mufloni: all’appello mancherebbero soltanto le cavallette”, dichiara Michele Di Leva, responsabile dei settori fauna e caccia selvatica, secondo cui le associazioni dei coltivatori diretti sono da sempre avvezze a imbastire comunicati allarmistici e catastrofici.
“Soltanto per il 2015 hanno lamentato danni per ben 100 milioni di euro oltre che una presunta inadeguatezza dei rimborsi da parte delle pubbliche amministrazioni. Ed è questo il fulcro del contendere: rimborsi per danni, reali o presunti, per le Coldiretti insufficienti (evidentemente chi accerta il danno e chi reclama lauti rimborsi hanno dei paramenti di riscontro alquanto difformi), sparando a zero sulla voracissima fauna selvatica, rea persino di sconvolgere l’assetto idrogeologico del paese. A tal proposito è degna di nota una recente sentenza del TAR Veneto che provvedeva ad annullare due ordinanze comunali (Creazzo e Altavilla, nel vicentino) di abbattimento delle nutrie, voracissime e distruttrici degli argini, secondo la descrizione che ne veniva data in questi atti; i giudici rigettavano e annullavano questi provvedimenti in quanto non era stata effettuata alcuna valutazione numerica delle nutrie nonché non provata la dannosità a carico delle colture e persone, oltre che ingiustificato il carattere d’urgenza delle ordinanze stesse. In sintesi, ordinanze basate sul nulla”, prosegue.
“Al fine di calcare la mano, vengono paventati anche incidenti stradali gravissimi causati da questi poveri animali (hanno tutte le colpe, in sintesi) quantificati nell’arco dell’ultimo anno in 18 morti e 145 feriti per un ammontare di ben 214 incidenti; questi dati sono stati estrapolati dalla stessa Coldiretti su presunti dati dell’Asaps, un’associazione che tratta di sicurezza stradale. Non si possono considerare attendibili valutazioni decisamente di parte ed interessate (Coldiretti) né tantomeno da un’entità privata pertanto priva di caratteristiche ufficiali.I dati in merito ad eventuali incidenti legati a danni da fauna selvatica sono appannaggio esclusivo degli organi appartenenti alla pubblica amministrazione (polizia locale, carabinieri, 118, prefetture e via dicendo), spiega ancora la Lega Nazionale per la Difesa del Cane, che considera poco credibile la crociata indetta da Coldiretti.
“Numeri e statistiche tutti da verificare, palesemente in nome di un vantaggio economico e a danno della fauna selvatica, già notevolmente depauperata. Numeri e statistiche che stiamo monitorando con interesse già da tempo, al fine di ristabilire la verità”, termina Di Leva.