Genova. Recinzioni, catture e trasferimenti in parchi naturali e, ancora, bocconi con sostanze che blocchino la fecondità. E’ questa la ricetta degli animalisti genovesi, in presidio davanti alla Prefettura, mentre all’interno le autorità discutono dell’emergenza cinghiali.
Una situazione, quella degli ungulati, che preoccupa sempre più, visto che, partendo dalle zone collinari, ultimamente si sono spinti sempre più addentro la città.
Ma che non dovrà concludersi con l’uccisione degli animali. “La soluzione – spiegano gli animalisti – non è certo quella di abbatterli. E’ inultile, oltre che da condannare moralmente. Le esperienze passate hanno dimostrato che i metodi cruenti non fanno altro che aumentarne la prolificità”.