Genova. Dopo i “veleni” di ieri con il profilo fb del presidente dell’ordine degli giornalisti hackerato per attaccare il candidato alle primarie Regazzoni rispetto alle sue posizioni di contrarietà alla realizzazione di una grande moschea a Genova, lo scontro sul tema e su quello dell’accoglienza profughi non si ferma.
“Terrile è favorevole alla costruzione di una grande moschea a Genova? Terrile pensa che a Genova ci sia ancora posto per ospitare profughi? Terrile pensa che a Genova non esista un problema sicurezza?”: sono le tre domande che Simone Regazzoni pone al segretario del Pd genovese Alessandro Terrile invitandolo a dibattere pubblicamente sul tema alla prossima festa dell’unità.
Terrile oggi era infatti intervenuto su Facebook con una nota per prendere le distanze proprio da Regazzoni: “Un partito che ha timore, anche a fronte di paure comprensibili, di dire con chiarezza che il flusso di profughi deve essere regolato ma l’accoglienza è un dovere primario, un partito che non ha il coraggio di dire che il terrorismo si combatte con la cultura e con l’integrazione, e che la costruzione di una moschea a Genova sta in quel quadro, ecco quel partito non sarebbe più il mio partito” scrive Terrile che attacca: “Abbiamo già Toti che senza muovere un dito strumentalizza profughi e terrorismo per cercare disperatamente un po’ di consenso. Non mettiamoci a rincorrerlo. Anche perché va nella direzione sbagliata”.
Contro Regazzoni oggi si è messo anche Massimiliano Morettini, possibile candidato renziano alla prossima segretaria regionale che in risposta a Regazzoni ha scritto “Per la mia cultura dove si mangia in 10 si mangia anche in 12. Ed è una cultura che mi piace e di cui vado orgoglioso”
Regazzoni replica anche a lui: “Massimiliano Morettini chieda a Cristina Lodi come sono i numeri a Genova e poi esprima una valutazione politica seria. Se Morettini, numeri alla mano, ci dice che Genova può ancora accogliere profughi si prenda la responsabilità di ciò che dice e lo dichiari pubblicamente.
Oggi da chi ha ruoli politici rilevanti e aspira ad averne in futuro ci si aspetta responsabilità”.
Ma la discussione, come è facile immaginare, su uno dei temi che sarà al centro della prossima campagna elettorale, è appena cominciata.