Genova

Volpara, Rosso: “Necessario monitoraggio a tutela della salute dei cittadini”

Volpara

Genova. “Come medico prima ancora che come consigliere regionale sono preoccupato per i dati divulgati dall’Ist San Martino in merito all’incidenza dei tumori in Valbisagno nelle zone interessate dai miasmi dell’impianto della Volpara dove dallo scorso anno è stato riattivato il sito per attività di compattamento dei rifiuti. Pertanto ho chiesto che il monitoraggio della situazione sia costante visto l’alto rischio per la salute a cui sono esposti gli abitanti di Staglieno, Molassana e Struppa”.

Lo ha dichiarato Matteo Rosso, medico e presidente della commissione Sanità in Regione Liguria che ha presentato questa mattina in consiglio regionale un’interrogazione all’assessore ai Rifiuti Giampedrone in merito alla situazione causata dalla presenza dell’impianto della Volpara in Valbisagno e denunciata dai cittadini residenti.

“Una situazione intollerabile per i quartieri di Staglieno e Molassana che quotidianamente devono fare i conti con difficoltà respiratorie e disagi incalcolabili oltre che con lo spettro del rischio elevatissimo di incidenza tumorale dovuta proprio alla presenza di questo sito. A peggiorare la situazione infatti l’attivazione, dal 2015, dell’impianto di compattamento dei rifiuti solidi urbani prima di essere inviati in Piemonte per lo smaltimento. Secondo uno studio dell’Ist, tra il 1988 e il 1998, si sono registrati incrementi di patologie tumorali tra Molassana e Staglieno maggiori rispetto a quelli di quartieri del ponente genovese come Cornigliano caratterizzati da una forte presenza industriale”.

Secondo lo studio nei dieci anni presi in esame, a Staglieno sono stati 441 i casi di tumori, 445 a Molassana e 206 a Struppa contro i 323 per esempio di Cornigliano. “Negli ultimi mesi – spiega Rosso – un sempre maggior numero di cittadini è costretto a ricorrere alle cure mediche per problemi respiratori riconducibili al fetore dei rifiuti portati allaVolpara. Si aggiunge inoltre l’aumento del traffico pesante dovuto al traffico di mezzi pesanti che portano i rifiuti genovesi verso il Piemonte con un incremento quindi delle polveri sottili. Non solo: oltre al sito per il compattamento, composto da 12 fosse, sono presenti il fangodotto e un deposito di eternit oltre ai forni crematori del cimitero di Staglieno e siti per il recupero di oli esausti. Il tutto a due passi dalla scuola elementare e media di via Lodi. Una situazione che va immediatamente monitorata e sanata per non dover assistere al ripetersi di aumenti di patologie tumorali che purtroppo sono già costate troppe vite tra gli abitanti dei quartieri della Valbisagno”.

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