Liguria. Sì alla nuova legge sul tpl che modifica la legge 33/2013 abolendo fra l’altro l’agenzia unica per il trasporto e sostituendo il bacino unico con quattro bacini corrispondenti alle province e alla città metropolitana. La legge è stata approvata con 16 voti su 16 presenti perché l’opposizione nel frattempo aveva lasciato l’aula.
La cronaca della mattina
L’opposizione lascia l’aula per protesta contro la decisione della maggioranza di impedire l’ingresso a una decina di lavoratori oltre alla delegazione individuata con i nominativi dei sindacalisti consegnati alla presidenza del consiglio. Sulla presenza dei lavoratori sugli spalti questa mattina è scoppiata una vera e propria bagarre tra maggioranza, giunta e opposizione. Al loro fianco sugli spalti sono saliti i capigruppo Pd e Rete a Sinistra Raffaella Paita e Giovanni Pastorino.
“Bisogna garantire che il Consiglio possa svolgere il suo lavoro su un provvedimento, che piaccia o non piaccia, l’amministrazione intende portare avanti senza il rischio che un’assemblea democratica venga interrotta di continuo”. Ha replicato il governatore della Liguria Giovanni Toti. “Le legittime manifestazioni di dissenso – ha detto ancora Toti – non possono sfociare in disturbo dell’assemblea democratica. Bisogna garantire che il dibattito e il voto avvengano in piena libertà, serenità e pacatezza, per non essere costretti ad interrompere i lavori di un’assemblea che costa molto ai liguri. Non è un Consiglio a porte chiuse, ma con un contingentamento degli ingressi – ha sottolineato Toti – come tutti quelli convocati questa settimana in cui dobbiamo discutere e approvare leggi necessarie in tempi rapidi per il buon governo della Regione: Alisa, commercio, Tpl. Al di là ogni legittima manifestazione dissenso”.
Il presidente del Consiglio regionale Francesco Bruzzone ad un certo punto è stato costretto a sospendere i lavori a causa della bagarre scoppiata in aula tra maggioranza e opposizione con urla, grida, consiglieri in piedi e continue richieste d’intervento e interruzioni.
Poi la discussione è ripresa ma i consiglieri di minoranza, dopo gli interventi nel merito di Giovanni Lunardon, Raffaella Paita e Fabio Tosi, hanno lasciato compitamente l’aula in segno di protesta. La discussione prosegue con la sola maggioranza. A questo punto la legge che modifica la legge 33/2013 sul tpl dovrebbe essere rapidamente approvata.
“E’ una scelta che tendiamo a non fare – spiega in una conferenza stampa unitaria dell’opposizione la capogruppo del Pd Raffaella Paita – ma per noi la scelta della Giunta e della Presidenza del consiglio di non far entrare i lavoratori è stata dirimente. Si tratta di un atto di debolezza e antidemocratico, noi abbiamo sempre ascoltato e affrontato tutti, anche quando le discussioni non erano semplici”.
Per il portavoce del M5S Andrea Melis “ci sono state due grosse criticità sia sul metodo che sul merito. Riteniamo grave il fatto di lasciar fuori i lavoratori”. Stesse motivaizoni per il capogruppo di Rete a sinistra Gianni Pastorino: “Si è tratto di un comportamento che non ha permesso confronto tra maggioranza e opposizione perché nessuno di noi era a conoscenza del provvedimento. Quest’anno non ci sono stati episodi che hanno impedito lo svolgimento del consiglio. Inoltre l’accusa di Toti è inopportuna visto che ci accusano di bloccare i lavori del consiglio mentre in questi giorni abbiamo votato provvedimenti pesanti come Alisa, la legge sul commercio ed altri”.