Ancora fuori casa

Riapre via Perlasca ma per i condomini del palazzo sgomberato tempi di rientro ancora lunghi

Caseggiato rischia di crollare

Genova. Via Perlasca riapre, con grande sollievo di tutti gli abitanti della Valpolcevera, ma per gli abitanti del palazzo di via Argine Polcevera sgomberato il 5 luglio ci vorrà ancora tempo, probabilmente parecchi mesi.

Questa mattina la riapertura dell’arteria di via Perlasca è stata ufficializzata con una conferenza stampa a cui hanno partecipato l’assessore comunale alla protezione civile Gianni Crivello e l’assessore comunale alla Mobilità Anna Maria Dagnino. “La macchina amministrativa è stata efficace – ha detto Dagnino – sia in fase di chiusura che in fase di apertura visto che ieri abbiamo fatto l’ordinanza e stanotte abbiamo spostato tutta la segnaletica per poterla riaprire questa mattina in sinergia tra polizia municipale, Aster e mobilità”.

“Ci teniamo a chiarire – aggiunge Gianni Crivello – visto che in via Perlasca passano ogni giorno migliaia e migliaia di auto e i cittadini vedranno il manufatto le stesse condizioni di un mese fa, che tutto dipende dalle relazioni tecniche che ci sono state fornite, dalla prima quindi ci tenevamo a precisare che la riapertura dipende dalle relazioni tecn. L’ultima relazione che ci è stata consegnata ci ha fornito garanzie per la sicurezza della strada al termine di una prima fase di interventi, così completata la prima fase della messa in sicurezza abbiamo potuto riaprire”.

E se il palazzo ha scampato la demolizione di cui si parlava nelle ore immediatamente successive allo sgombero, le sette famiglia che hanno dovuto quel pomeriggio lasciare in tutta fretta la loro abitazioni, non potranno rientrare prima di diversi mesi.

“Per questa prima fase, deliberata dall’assemblea dei condomini e finalizzata alla riapertura della strada – spiega Davide Mariscotti, dello studio Viziano – abbiamo inserito un centinaio di puntelli da due tonnellate ciascuno per scaricare il pilastro e le travi questo al piano terra e al primo piano scaricando così buona parte del carico”.

Ma “solo con la seconda fase in via di definizione si potrà procedere a un rientro dei condomini” spiega il tecnico. In pratica il lavoro consisterà “nel rinforzare i pilastri di tutti i piani, almeno quelli più sofferenti, visto che il problema che è stato rilevato è la qualità del calcestruzzo”. Per arrivare a terminare il lavoro ci vorranno ancora diversi mesi.

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