Genova. Infiltrazione della cosca “Raso-Gullace-Albanese” nei subappalti (già aggiudicati) del Terzo Valico. Ma non solo. Proprio per agevolare l’inizio dei lavori alcuni affiliati hanno anche sostenuto il movimento “Si Tav”. Sono alcuni dei particolari che emergono dalla maxi operazione portata avanti da Polizia e DIA in Liguria, Calabria, Lazio, Piemonte e altre regioni del Nord, al termine delle indagini coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria.
“Particolarmente intensi sono stati i rapporti accertati tra le imprese della cosca ‘Raso-Gullace-Albanese’ e gli amministratori di alcuni comuni liguri, il cui operato è stato oggetto di condizionamento, anche mediante la sollecitazione al pagamento indebito di somme di denaro, con specifico riferimento alla fornitura di servizi in materiale ambientale”, si legge nella nota della Dia diramata al termine della conferenza stampa di Reggio Calabria.
Le imprese edili e di movimento terra, riferibili alla cosca “Raso-Gullace-Albanese”, hanno acquisito anche appalti dalla Cooperativa “Coopsette”, attraverso la corruzione di dipendenti infedeli che assegnavano le commesse dopo l’approvazione di preventivi appositamente “gonfiati”, così da consentire un maggior guadagno alle imprese mafiose e assicurarsi il pagamento di un corrispettivo.
La complessa attività investigativa ha permesso poi di documentare gli stretti rapporti e la sussistenza di interessi economici comuni tra la cosca “Raso-Gullace-Albanese” e quella dei “Parrello-Gagliostro” di Palmi (RC), i cui affiliati gestiscono numerose società attive prevalentemente nel settore dei servizi di igiene ambientale, con sedi in Lombardia, Emilia Romagna e Calabria, intestate a prestanome che, grazie a compiacenti imprenditori e manager genovesi e romani, avevano acquisito, tra gli altri, il subappalto per i servizi di igiene civile e industriale di Poste Italiane S.p.a. e Alleanza Assicurazioni S.p.a, in provincia di Reggio Calabria.
In particolare, fa notare la Dia, “appare interessante la tendenza della ‘ndrangheta ad investire i propri capitali illeciti nel settore della produzione e commercializzazione di lampade a led”.
Documentati anche consistenti investimenti all’estero nel settore immobiliare mediante una serie di operazioni realizzate in costa Azzurra, nelle Canarie ed in Brasile, attraverso il riciclaggio di capitali di provenienza illecita e la contestuale acquisizione di disponibilità finanziarie in quei Paesi in forza di rapporti instaurati con fiduciari locali.
E’ stato, infine, eseguito il sequestro preventivo di beni mobili, immobili, depositi bancari di 21 società, la maggior parte delle quali con sedi in Liguria, Piemonte, Lombardia, Lazio e Calabria, riconducibili alle consorterie mafiose per un valore complessivo stimabile in una quarantina di milioni di euro.
Tra queste le liguri Samoter s.r.l., Gi.Erre. s.r.l., Liguria 2000 soc. coop, tutte con sede legale a Borghetto Santo Spirito (SV) e la sala giochi Ca’ Royale, di Loano.
L’inchiesta ”Alchemia” si è sviluppata in due fasi: una, condotta dal Centro Operativo D.I.A. di Genova, con i Centri Operativi di Reggio Calabria e Roma, nei confronti di elementi affiliati alla cosca mafiosa “Raso-Gullace-Albanese” di Cittanova; l’altra, coordinata dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, dalla Squadra Mobile di Genova e di Reggio Calabria nonché dalla Squadra Mobile di Savona, sui soggetti appartenenti alla stessa consorteria mafiosa e a quella dei “Parrello-Gagliostro” di Palmi.
Da cui è emerso il “grande interesse degli appartenenti della ‘ndrangheta per diversi settori strategici, quali il movimento terra, l’edilizia, l’import-export di prodotti alimentari, la gestione di sale giochi e di piattaforme di scommesse on line, la lavorazione dei marmi, autotrasporti, smaltimento e trasporto di rifiuti speciali, con l’individuazione di società intestate a prestanome”.
Affiliati alla cosca cittanovese operanti in Liguria hanno confermato il loro profilo di pericolosità e di solido collegamento con la “casa madre”, evidenziando ancora una volta il rilevante ruolo della Liguria nelle dinamiche e negli interessi della ‘ndrangheta nel Nord Italia.
E’ stata inoltre documentata la partecipazione a diversi summit mafiosi da parte degli indagati. Così come è stata accertata la rituale affiliazione di figli di ‘ndraghetisti al momento del compimento della maggiore età.
Sono state comprovate relazioni con esponenti della politica reggina, anche a livello nazionale, funzionali ad “un reciproco scambio di favori, che hanno confermato l’interesse che le cosche hanno nel coltivare le indispensabili connessioni con il mondo politico”. Altri rapporti sono stati riscontrati con funzionari dell’Agenzia delle Entrate e della Commissione Tributaria di Reggio Calabria.
Quarantadue le misure cautelari: 34 persone in carcere, 6 ai domiciliari e 2 interdittive dall’esercizio di un pubblico ufficio, emesse dal Gip di Reggio Calabria, a carico di affiliati e contigui alla ‘ndrangheta delle due cosche reggine, indagati, a vario titolo, per i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione, intestazione fittizia di beni e società.
Tra questi spiccano i liguri: Giampaolo Sutto, genovese, Fabrizio Accame, di Albenga, Giulia Fazzari, nata a Genova, Nino Gullace, Antonio Fameli. Ai domiciliari: Rita Fazzari, nata ad Albenga e Roberto Orlando, nato ad Albenga.
Questi i nomi delle persone nei colpite da una custodia cautelare in carcere:
1. RASO Antonino, nato a Cittanova (RC) il 06.07.1948;
2. ACCAME Fabrizio, nato ad Albenga (SV) il 21.11.1969;
3. GULLACE Carmelo detto “Nino”, nato a Cittanova (RC) il 06.01.1951;
4. GULLACE Elio, nato a Cittanova (RC) il 29.11.1958;
5. FAZZARI Giulia, nata a Genova il 23.07.1959;
6. FAMELI Antonio, nato a San Ferdinando di Rosarno (RC), 23.10.1938;
7. SUTTO Giampaolo, nato a Genova il 29.03.1961;
8. GRUTTERIA Marianna, nata a Serravalle Scrivia (AL) il 27.10.1970;
9. SOFIO Orlando, nato a Cittanova (RC) il 04.02.1954;
10. SIPALA Agrippino, nato a Raddusa (CT) il 19.02.1948;
11. D’AMICO Vincenzo, detto “Enzo”, nato a Taurianova il 31.03.1968;
12. AMMIRAGLI Alfredo Beniamino, “Direttore”, Castellammare di Stabia (NA) il 21.04.1967;
13. CORSETTI Massimiliano, detto “il romano”, nato a Roma il 18.12.1966;
14. POLITI Girolama, nata a Cittanova (RC) il 09.10.1952;
15. GIOVINAZZO Girolamo, detto “Jimmy”, nato a Cittanova (RC) il 27.07.1972;
16. POLITI Francesca detta “Luciana”, nata a Roma il 04.10.1973;
17. POLITI Rocco, nato a Cittanova (RC) il 21.02.1957;
18. POLITI Rosario, nato a Cittanova (RC) il 27.10.1959;
19. TAIANO Luigi, nato a Napoli il 03.11.1969;
20. ALBANESE Michele, nato a Rosarno (RC) l’8.10.1955;
21. CAMINITI Fortunato, detto “Gaetano”, nato a Taurianova (RC) il 07.08.1959;
22. GAGLIOSTRO Candeloro, detto “Enzo” o “geometra” o “ Cecè” o “principale”, nato a Taurianova (RC) il 28.07.1968;
23. GAGLIOSTRO Carmelo,nato a Palmi (RC) il 10.06.1974;
24. PIRRELLO Pietro, detto “ Piero”, nato a Reggio Calabria il 22.05.1976;
25. ROSSINI Demetrio, detto “ Demi” o “ portachiavi” o “messo”, nato a Palmi (RC) il 20.11.1973;
26. BARONE Adolfo, nato a Palmi (RC) il 16.02.1967;
27. MILITANO Fortunata, detta “Nuccia”, nata a Palmi (RC) il 19.04.1970;
28. FILIPPONE Rocco, nato a Palmi (RC) il 21.02.1981;
29. PARISI Gabriele, detto “il consulente” o “ ciuchino” o “ ciu-ciu”, nato a Palmi (RC) il 26.12.1982;
30. ZOCCOLI Vincenzo, nato a Palmi (RC) il 20.01.1976;
31. BARONE Pietro Giovanni, detto “Giampiero” o “ Mister Dollaro”, nato a Palmi (RC) il 24.06.1970;
32. GULLACE Francesco detto “Ciccio”, nato a Cittanova (RC) il 04.01.1949;
33. RASO Francesco, nato a Polistena (RC) il 12.03.1992;
34. CONTARTESE Pantaleone, detto “Leone” o “Luni”, nato a Limbadi (VV) il 23.04.1946;
Queste le persone finite agli arresti domiciliari:
1. FAZZARI Rita, nata ad Albenga (SV) il 21.04.1969;
2. ORLANDO Roberto, nato ad Albenga (SV) il 20.05.1971;
3. ORLANDO Salvatore, nato a Vibo Valentia il 25.06.1970;
4. GALLUCCIO Antonio, nato a Cinquefrondi (RC) il 25.06.1981;
5. (rimosso su richiesta dell’interessato per il diritto all’oblio)
6. IERO Giuseppe, detto “Peppe”, nato a Reggio Calabria il 04.07.1982;
Infine le misure interdittive della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio sono state emesse nei confronti di:
1. VAZZANA Annunziato, detto “Nuccio”, Santo Stefano in Aspromonte (RC) il 24.04.1965;
2. MAZZEI Salvatore, nato a Calanna (RC) il 15.04.1956.
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