Obiezione

Grande distribuzione, M5S: “Servono criteri ambientali più rigidi e tutela periferie”

Movimento 5 Stelle bandiera

Genova. “Ben vengano le novità al testo, che aprono a un ragionamento sui criteri, anziché sulle aree, come abbiamo sempre chiesto. Ma è solo il primo passo di una partita tutt’altro che chiusa, in cui siamo pronti a intervenire con ulteriori emendamenti migliorativi e maggiormente restrittivi, a tutela del territorio e del piccolo commercio”.

Lo dicono i membri M5S della Commissione III, Marco De Ferrari e Andrea Melis, al termine della discussione sul DDL 94 di questa mattina in Regione Liguria.
Tanti i nodi ancora al pettine. “Siamo schiacciati dalle famose liberalizzazioni di Monti e Bersani che, in nome della concorrenza, non consentono di mettere veti totali sulle nuove superfici di vendita – spiegano i portavoce pentastellati – D’altra parte, il primo vero baluardo di difesa restano i comuni, cui spetta l’onere di pianificare le destinazioni d’uso del suo territorio. Tocca a loro assumersene la responsabilità di fronte ai propri cittadini e commercianti”.

“Alla Giunta Toti chiediamo criteri ambientali ancora più restrittivi che tengano conto di inquinamento, viabilità e rischio idrogeologico, specie in una terra fragile come la Liguria” proseguono Melis e De Ferrari, che pongono l’accento sulla cosiddetta fascia di rispetto tra gli 0 e gli 800 metri dai centri storici, off limits per la grande distribuzione organizzata, sulla quale riteniamo si debba ulteriormente intervenire, ampliandola a tutela anche dei quartieri “periferici” ma comunque ricchi di commercio di vicinato”.

“Una prescrizione che condividiamo – sottolineano i M5S – ma che si presta a grossi elementi di criticità, in particolare in una città come Genova, dove non esiste un solo centro storico, ma differenti centri storici diffusi, come Sestri Ponente e San Pier d’Arena. Serve una norma chiara che tuteli non solo i centri cittadini, ma anche quelli periferici, in delegazioni che già hanno pagato un prezzo altissimo alla diffusione indiscriminata della GDO”.

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