Genova. In migliaia hanno raggiunto il parco dell’Acquasola, nel centro di Genova, per celebrare la seconda festa religiosa più importante per i musulmani, dopo quella del sacrificio.
Le principali moschee della città si sono date appuntamento alle 8 per riunirsi in una grande preghiera di Eid al-fitr. Il 5 luglio è infatti una data importante: i musulmani genovesi, come il resto della comunità islamica, rompe il digiuno del ramadan, con una “festa” pubblica. Dopo la preghiera, il sermone degli imam e poi i dolci.
Domani invece a Palazzo Ducale si svolgerà “Una festa per la città”, l’iniziativa nell’ambito del progetto “Moschee aperte”.
Per l’occasione i centri di preghiera della città prepareranno una cena a base di cous cous e dolcetti, mentre l’Associazione panificatori di Genova e Provincia offrirà la focaccia.
Il programma: Ore 17, Passeggiata interculturale alla scoperta della comunità islamica del centro storico, a cura di Migrantour. Da piazza della Commenda, con visite ai centri di preghiera di Via Prè 73, piazza Durazzo 83-85/r e Vico del Fornaro 1-3/r (per prenotare: tel. 3423998171 – migrantour.genova@viaggisolidali.it) Ore 19 Saluto di Marco Doria. A seguire Scambio di segni di pace, incontro interreligioso con interventi di Salah Husein, rappresentante della Comunità islamica genovese Massimo Marottoli, Pastore valdese Rav Giuseppe Momigliano, Rabbino Capo di Genova Padre Marian Selvini, rappresentante della Chiesa Ortodossa genovese Mons. Nicolò Anselmi, Vescovo Ausiliare per la Diocesi di Genova Ore 20.30 Sapori e suoni tra oriente e occidente cena a base di cous cous offerto dalla comunità islamica, tè, focaccia, pasticcini. Spazio anche alla musica, con i canti sacri a cura del centro islamico Genova Cep Prà.
Lo scorso dicembre, in seguito ai tragici attentati di Parigi, i centri di preghiera islamici di Genova si sono aperti simbolicamente alla città con visite guidate, laboratori per bambini e incontri interreligiosi. Tra maggio e giugno, invece, i giovani musulmani genovesi si sono raccontati nel corso di tre incontri pubblici a Palazzo Ducale, confrontandosi sui temi che riguardano direttamente la loro quotidianità: il rapporto con i genitori, la vita lavorativa, la scuola, la dialettica tra identità e comunità, il rapporto tra fede e laicità.