Sull'1

Genova, barista pestato su bus: Amt citata come responsabile civile

A Genova manifestazione sugli autobus contro l'omofobia

Genova. Il gup Cinzia Perroni ha disposto la citazione dell’Amt come responsabile civile per quanto riguarda la posizione dell’autista del bus 1 a bordo del quale la notte del 14 luglio 2015 è avvenuto il pestaggio di un barista e per il quale cinque giovani sono imputati per lesioni gravi.

La richiesta è stata fatta dall’avvocato Umberto Pruzzo che assiste il barista e la sua convivente i quali si sono costituiti parti civili. Il giudice ha decretato che l’Amt si costituisca in giudizio con il suo legale rappresentante che dovrà nominare un difensore. All’autista, difeso dall’avvocato Luca Ciurlo, è contestato il favoreggiamento e l’omessa denuncia perché non avrebbe immediatamente denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine e, in un primo tempo, avrebbe reso dichiarazioni, poi corrette, che avrebbero potuto ostacolare le indagini.

L’udienza è stata rinviata al 30 settembre quando i quattro imputati (due ragazzi e due ragazze) decideranno se chiedere o meno un rito alternativo. Sono difesi dagli avvocati Marco De Benedictis, Alessio Chiarla, Pierdomenico Cariello e Michele Ispodamia. Di un quinto giovane che all’epoca era minorenne si occupa il tribunale dei minori. Le indagini dei carabinieri sono state coordinate dal pm Vittorio Ranieri Miniati. A scatenare il violento pestaggio sarebbe stato un apprezzamento che il barista avrebbe fatto nei confronti di una delle ragazze. L’uomo rimase a lungo in ospedale in condizioni gravi.

leggi anche
autobus bus amt 1
Incubo
“Sei gay, non guardare il mio ragazzo”. Genova, massacrato sull’autobus: finisce in coma

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.