Genova. Sono arrivati in consiglio regionale imbavagliati i lavoratori di Ericsson ad indicare una situazione di impotenza e la necessità che siano le istituzioni a dare delle risposte. “Il presidente Toti – ci aveva chiesto di abbassare i toni per favorire il dialogo – spiega Fabio Allegretti, segretario Slc Cgil – e per questo i lavoratori sono quasi venti giorni che non fanno sciopero. Noi le domande le abbiamo fatte e ora sono le istituzioni che ci devono dare delle risposte, ma che siano concrete perché giovedì scadono i termini per la procedura di mobilità”.
I lavoratori hanno esposto nell’aula del consiglio regionale lo striscione di Ericsson tenendo in mano il volantino con le domande che hanno posto ad azienda, governo ed istituzioni sul futuro industriale di Ericsson a Genova.
Questa mattina a Sestri ponente si è tenuta una commissione congiunta tra Regione e Comune dove è stato deciso di elaborare un ordine del giorno condiviso allo scopo di chiedere il blocco della procedura che prevede 147 esuberi nel polo genovese. Il testo verrà approvato domani dall’assemblea legislativa.
L’assessore regionale al Lavoro Gianni Berrino inoltre ha informato i commissari circa il fatto che il presidente della Regione Giovanni Toti ha appreso dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda che Ericsson sarebbe disposta a sedersi al tavolo con i sindacati, ma solo dopo che la conclusione della procedura in Confindustria. Giovedì 28 luglio a Roma i sindacati e le rsu di tutte le sedi di Ericsson coinvolte dal piano di esuberi sono state convocate dall’azienda nella sede di Confindustria proprio alla scadenza della procedura di mobilità