Genova. Una commissione congiunta tra Regione Liguria e Comune di Genova sulla vertenza Ericsson si svolgerà lunedì 25 luglio alle 13 a Sestri ponente. Lo hanno deciso le conferenze capigruppo di Tursi e della Regione che si sono incontrate questa mattina per fare il punto della situazione sulla difficile vertenza dopo che il 13 giugno la multinazionale svedese ha dichiarato 385 esuberi a livello nazionale di cui 147 a Genova.
All’incontro parteciperanno in pratica tutte le commissioni del consiglio comunale in modo da garantire la presenza di tutti i consiglieri e la commissione Attività produttive e Lavoro della Regione Liguria. E’ questa l’opzione scelta dalle istituzioni locali per rispondere alle istanze dei lavoratori Ericsson anche se la scelta delle commissioni congiunte, anziché di un consiglio congiunto Regione-Comune, ha sollevato qualche polemica tra i consiglieri di opposizione di via Fieschi. “E’ uno scandalo – ha tuonato il capogruppo di Rete a sinistra Gianni Pastorino, non vogliono fare il consiglio perché il centro destra vuole andare al mare”. Questa mattina intanto la rappresentanza sindacale unitaria di Ericsson in una conferenza stampa aveva ribadito che “il tempo stringe”. “Abbiamo fatto 48 ore di scioperi – spiega Daniela Roccu – senza che questo abbia al momento portato ad un evolversi della soluzione e la voce inascoltata dei lavoratori è anche la voce inascoltata degli enti”.
L’auspicio dei lavoratori è che il consiglio congiunto sia uno strumento efficace per fare pressioni sul Governo, in particolare sul Mise, affinché “riconvochi il tavolo al quale l’azienda ha rifiutato di sedersi perché noi vogliamo parlare di lavoro e non di licenziamenti”. Per i lavoratori il Mise ha uno strumento importante per convincere Ericsson a rivedere il piano di esuberi: “Ericsson ha detto di voler concentrare il suo core business in Italia sulla banda ultralarga e il 5g rispetto al quale il Governo italiano stanzierà almeno 7 miliardi di euro. Per questo il Mise può pretendere che venga quantomeno mantenuta l’occupazione”.