Questa mattina

Ericsson, Ilva e Piaggio: la crisi industriale del ponente sbarca in Municipio

Un odg unitario sarà stilato nelle prossime ore. Sulle risorse di Società per Cornigliano la maggioranza precisa: "Non ci opporremo, ma vorremmo fossero individuate altre strade"

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Genova. Un ordine del giorno unitario sottoscritto da tutto il municipio del medio ponente a difesa delle industrie e dei posti di lavoro oggi più che mai a rischio in Ericsson, Piaggio e Ilva. Il documento sarà stilato nelle prossime ore dopo che stamattina in consiglio municipale sono stati ascoltati le rsu delle tre aziende. Dal municipio piena solidarietà ai lavoratori e l’impegno di attivarsi per esercitare pressioni su Comune e Regione, ma su Ilva a settembre rischia di ripetersi la bagarre sulle risorse per i lavori socialmente utili.

Per quanto riguarda Piaggio, i sindacati hanno chiesto al municipio di monitorare la situazione delle aree al momento dell’apertura delle buste per gli spazi che Piaggio ha restituito all’autorità portuale: “Abbiamo chiesto di verificare e fare il possibile – spiega Adriano Spallarossa, rsu Fiom – perché non vengano assegnate al terminalista di turno perché quelle aree devono consentire di creare posti di lavoro dove ricollocare parte del personale Piaggio in cassa e non solo. E come sappiamo bene i container creano molto pochi posti di lavoro”. I lavoratori Piaggio hanno chiesto al Municipio di presenziare al tavolo al Mise, anche se evidentemente la richiesta per essere accolta dovrebbe passare attraverso il Comune di Genova.

In Piaggio nel frattempo si attende il confronto tra i sindacati e la presidenza del consiglio in attesa del nuovo vertice previsto con l’azienda presso il Mise il 28 luglio: “Il Governo sta ignorando la nostra richiesta che in un primo momento sembrava essere stata accolta perché evidentemente non sa come gestire questa patata bollente – spiega Spallarossa – ma se l’incontro del 28 non sarà preceduto da un confronto con la Presidenza del consiglio, non vediamo che utilità potrebbe avere”.

L’rsu di Ericsson ha ripercorso con i consiglieri del Municipio la storia di questi ultimi nove anni con le 13 procedure di mobilità attivate. “Gli abbiamo spiegato – racconta Daniela Roccu – che quest’ultima si differenzia dalle altre perché di fatto ridimensiona pesantemente la ricerca e sviluppo in Italia. Ci auguriamo che tutti, a partire dal Municipio per arrivare a Comune e Regione possano far pressione sul Governo affinché faccia a sua volta pressioni all’azienda che è interessata ai contributi del Governo per la banda ultralarga”. Dopo otto scioperi intanto i lavoratori di Ericsson ora restano in attesa dell’incontro che è stato annunciato dal Governatore Toti tra il ministro Calenda e i vertici della multinazionale svedere: “Ora abbiamo bisogno di capire cosa si diranno – dice Roccu – a quel punto decideremo come rispondere”.

Più delicata la questione Ilva. La Fiom dopo le tensioni dei mesi scorsi rispetto all’utilizzo delle risorse di Società per Cornigliano per i lavori di pubblica utilità in Municipio non si è presentata. Per l’rsu di Ilva ha parlato Alessandro Tanda, Fim Cisl che ha sottolineato come “la politica non può pensare che certi problemi si affrontino solo di volta in volta mettendoci una pezza e soprattutto quando si avvicina la campagna elettorale, perché in vent’anni a Genova e sopratutto nel ponente si sono persi migliaia di posti di lavoro”.

L’rsu ha ricordato la validità dell’accordo di programma del 2005 e il fatto che il rinnovo a settembre dei contratti di solidarietà implica che serviranno nuove risorse per i lavori socialmente utili. Argomento che anche in Municipio ha suscitato più di un mal di pancia visto che se il Governo, come già accaduto a marzo, deciderà di non metterci un euro, è probabile che quei soldi dovranno ancora una volta arrivare dal portafoglio della società pubblica che dovrebbe occuparsi della riqualificazione del quartiere. In municipio su questo punto la maggioranza ha sottolineato come non si opporrà nel caso le risorse vengano ancora una volta prese da lì perché i lavoratori di Ilva sono anche in gran parte cittadini di Cornigliano e del Ponente ma come nel contempo occorra che le risorse non vengano di nuovo sottratte alla riqualificazione del quartiere e debbano essere individuate altre strade.

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