Genova. “Apprendiamo che gli esponenti di maggior spicco del Governo, fra cui il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e i Ministri Poletti, Calenda e Franceschini, parteciperanno quest’oggi alla convention annuale Ericsson “Giovani, Innovazione, Crescita”, in programma a Palazzo Madama dalle ore 14. All’evento, pubblicizzato in pompa magna sul sito del Ministero del Lavoro, parteciperanno l’amministratore delegato Ericsson Italia Nunzio Mirtillo e addirittura il CEO Hans Vestberg”.
A dirlo è il consigliere regionale di Rete a Sinistra Gianni Pastorino. “Tutto questo – spiega – accade mentre Ericsson si rifiuta di presentarsi al MISE per discutere i circa 400 esuberi, di cui 147 a Genova, annunciati in Italia. Si meriterebbero un applauso, tutti quanti, per il cinismo: soprattutto Calenda, che non batte ciglio di fronte alle scorribande dell’azienda, e anzi la omaggia con la sua presenza al vernissage. Come Rete a Sinistra consideriamo quanto sta avvenendo a Roma un schiaffo alla Città di Genova, al Presidente della Regione Toti, al Sindaco Doria; ma soprattutto alle centinaia di lavoratori che proprio in questi giorni si stanno battendo in tutti i modi per scongiurare le procedure di licenziamento. Ci auguriamo che domani Renzi annunci di aver risolto tutto, tra un cocktail e l’altro; ci aspettiamo che il Governo dica che a Genova, come nel resto di Italia, non ci saranno esuberi. Perché se così non fosse, saremmo davvero di fronte alla più grossa presa in giro che si possa immaginare”.
“Ci piacerebbe sapere cosa ne pensa di tutto ciò quella che si definisce la principale forza di opposizione in Consiglio Regionale, la quale da tempo viene a dirci che sta dialogando col Governo per far si che il tavolo Ericsson-MISE avvenga presto. Se invece, come purtroppo è plausibile, Ericsson non ritirerà la procedura di licenziamento, allora vorrà dire che ancora una volta avremo una certezza: il Governo Renzi risponde esclusivamente ai poteri forti di questo Paese, e non è in grado di dare nessuna risposta né ai lavoratori né alle istituzioni locali che in questi giorni chiedono di bloccare questa devastazione occupazionale. La cosa tragica è che Ericsson parla ostinatamente di “innovazione” e intanto licenzia persone. Ma forse per loro l’innovazione è proprio questo: lasciare a casa i dipendenti”.
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