Genova. Lavoro, trasporti, commercio, sanità: tutto concentrato in una settimana. Fine luglio denso di appuntamenti per la Superba che nei prossimi giorni sarà interessata da almeno due proteste, uno sciopero e vedrà le istituzioni prendere decisioni importanti.
Iniziamo proprio dall’economia. Non senza polemiche, domani i consiglieri di Comune e Regione parteciperanno ad una commissione congiunta a Sestri Ponente sulla situazione di Ericsson. Un incontro nato, come è noto, per contrastare la decisione della multinazionale svedese che ha dichiarato 147 esuberi a Genova. I lavoratori sperano che serva per fare pressioni su Governo e azienda e riconvocare un tavolo di confronto al Mise.
C’è poi il capitolo ambulanti. I lavoratori dei mercati rionali daranno vita ad una doppia protesta: martedì sfileranno fino a Tursi durante il consiglio comunale per cercare di ottenere un confronto con i capigruppo, mentre il giorno dopo, mercoledì, rimarranno a Sestri. Il motivo dell’agitazione è ormai noto: la collocazione del mercato in via dei Costo, che gli ambulanti vorrebbero spostare in una zona più centrale della delegazione.
Da domani sarà di scena anche il trasporto pubblico locale. I sindacati protestano contro la nuova legge che sta per essere approvata dalla Regione: di fatto un ritorno al passato, con l’abolizione del bacino unico e l’istituzione di quattro bacini corrispondenti alle tre province e alla città metropolitana di Genova. In contemporanea con i lavori dell’aula si terrà un presidio, mentre per il giorno dopo, martedì 26, sono state proclamate 24 ore di sciopero. (Qui le modalità).
Per finire commercio e sanità, all’approvazione in consiglio. Il via libero massiccio alla grande distribuzione non c’è stato e in commissione si sono ascoltati i rilievi dei commercianti e dei Comuni. Alla fine la Regione ha rinunciato ad indicare le aree dove sarà possibile insediare nuovi centri commerciali o ipermercati. Il testo dell’assessore Sonia Viale, invece, ruota tutto intorno ad A.li.sa, la nuova super Asl che dovrebbe coordinare quelle già presenti sul territorio. Per le opposizioni uno spreco di soldi, per la maggioranza un passo indispensabile per omogeneizzare e unificare cure e servizi.