Genova. “Un testo lacunoso, insufficiente e insoddisfacente con nessuna relazione ad altri atti necessari per mettere in sicurezza l’azienda e per l’andamento della discussione con nessuna disponibilità a modificarlo in relazione alle richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali Confederali e della categoria, oltre che dell’rsu”.
I sindacati di Amiu considerano positivo l’ok della conferenza dei servizi per procedere con i lavori a Scarpino e anche la disponibilità di Tursi di prestare ad Amiu 25 milioni di euro per far fronte agli attuali problemi di liquidità che dovranno però essere restituiti l’anno prossimo (il prestito dovrà essere “inserito nel bilancio di Amiu che sarà approvato lunedì). Ma la bozza di delibera di Giunta, che individua le linee guida per dare il via al bando di manifestazione di interesse per Amiu, non è piaciuta per niente.
Nel documento, viene spiegato che il partner dovrà cosentine di fatto un aumento di capitale indicativamente del 49% ma che potrà essere anche superiore. E lo farà non tanto tramite denaro sonante ma conferendo ad Amiu, impianti, aree, attrezzature e mezzi “funzionali all’attuazione del piano industriali per consentire “lo smaltimento dei rifiuti pre nelle altre province o regioni” purché nel rispetto della normativa regionale, del piano metropolitano e del piano d’ambito.
Il consiglio di amministrazione dovrà essere composto da un numero pari di membri, metà espressi dal Comune, metà da socio privato. Il Comune sceglierà il presidente, a cui spettano le scelte riguardanti il controllo e la struttura di Amiu, il socio privato l’amministratore delegato che avrà potere sulla gestione aziendale corrente e l’attività di impresa.
Funzione pubblica Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel hanno dichiarato “l’inutilità della prosecuzione del confronto” e si sono riservati di decidere quali azioni “mettere in campo per evitare un precipitare della situazione ed agire a tutela dell’occupazione, dei redditi dei lavoratori, dell’unicità dell’azienda e del servizio per i cittadini”.
Il sindacato aveva chiesto precise garanzie rispetto alla proroga del contratto di servizio per la raccolta che scade nel 2020. Gli uffici legali di Tursi e di Amiu avrebbero trovato la soluzione nelle pieghe della Finanziaria 2015 che consentirebbe la proroga in caso di fusioni tra aziende, ma evidentemente resta la preoccupazione che la scelta possa essere impugnabile. Tursi quindi prende tempo e questo fa infuriare i sindacati che accusano il Comune di rinviare apposta la decisione in modo da “vendere” Amiu a un prezzo più basso visto che il contratto per la raccolta potrebbe andare a gara fra tre anni e mezzo.
Ieri sera però in una riunione di maggioranza a Tursi è emersa proprio la necessità di non rompere con il sindacato. Per questo la delibera alla fine slitterà di alcuni giorni. “Al sindacato non piace che nella delibera il Comune di fatto rinvii la decisione della proroga del contratto di servizio di Amiu – spiega il segretario del Pd Alessandro Terrile – ad una fase successiva rispetto alla scelta del partner industriale. Il mio auspicio è che si trovi un punto di accordo e che un impegno in questo senso da parte dell’amministrazione sia sancito da un voto in consiglio comunale”.