Genova. Gabutti scrisse il falso rispetto alla presenza del volontario perché temeva e implicitamente gli era stato fatto capire che il fatto che il volontario Andrea Mangini non fosse stato sul Fereggiano alle 12 del 4 novembre 2011 avrebbe fatto fare una figuraccia a tutto il mondo delle associazioni.
Lo ha detto lui stesso in aula, quanto ha testimoniato alla fine dello scorso anno e lo ha ribadito questa mattina il suo difensore Michele Ispodamia nelle conclusioni del processo dove ha ovviamente chiesto l’assoluzione del suo assistito dai reati di calunnia e di falso. “Quel verbale non è un atto pubblico – spiega il legale rispetto al falso – e il mio cliente non si figurava certo che Mangini potesse finire indagato”.
“I volontari sono stati usati – spiega Ispodamia – è evidente che il loro ruolo è inutile rispetto al monitoraggio, l’unica spiegazione è che fossero già sul territorio dopo un evento perché è solo lì che il loro ruolo è fondamentale. Quando il mio cliente ha saputo che quella versione era finita nel verbale inviato alla procura e che i volontari erano stati usati dall’amministrazione ha detto alla procura la verità”.
Gabutti quella mattina del 4 novembre si trova al Coc. Riceve una telefonata dal volontario Mangini poco prima delle 12, ma quest’ultimo si trova sul Bisagno (il secondo punto che che era stato assegnato insieme al Fereggiano all’associazione dei volontari di Montoggio) a livello di Borgo Incrociati: comunica i dati, non preoccupanti e riattacca. Da li a poco arriva nella sala del Coc la comunicazione da parte di un funzionario della municipale che dice che ‘il Fereggiano è ai muretti’. A quel punto Scidone e Delponte dicono a Gabutti: “Abbiamo qualcuno sul Fereggiano?”.
“Io risposi di no e scidone mi disse di mandarcelo”. Gabutti richiama Mangini, ma a quel punto il volontario non riuscirà più a tornare sul Fereggiano: “La presenza del volontario sul Fereggiano a quel punto era inutile – aveva detto in aula Gabutti – perché le informazioni erano già circolate ma io mi limitai ad obbedire a un ordine. Facevo quel che mi dicevano, noi non avevamo nessun potere decisionale”. Per evitare di far fare una figuraccia ai volontari però Gabutti scriverà sul bollettino che il volontario Andrea Mangini alle 12 aveva comunicato che il livello del Fereggiano era “alla base della riga gialla” e che dieci minuti sarebbe stato improvvisamente quasi travolto dall’esondazione. Esondazione che arriverà invece solo intorno alle 12.45.