Genova. Sei milioni di euro. E’ il risarcimento chiesto dai legali delle parti civili nel corso delle arringhe nel processo per i fatti legati all’alluvione del 4 novembre 2011. Quel giorno morirono 6 persone, 4 donne e 2 bambine.
Imputati sono l’ex sindaco di Genova Marta Vincenzi, l’ex assessore comunale Francesco Scidone, i dirigenti comunali Gianfranco Delponte, Pierpaolo Cha e Sandro Gambelli, e l’ex coordinatore dei volontari Roberto Gabutti. In caso di condanna sarà il Comune a pagare per poi rivalersi sui singoli imputati.
Le accuse sono di omicidio colposo plurimo, disastro colposo, falso (per il verbale taroccato) e calunnia. Per Gabutti solo di falso. Tre giorni fa il pm aveva chiesto la condanna a sei anni per Vincenzi e a cinque anni e 11 mesi per Scidone, mentre per i dirigenti condanne a più di 4 anni.
I legali dei familiari delle sei donne morte hanno parlato di “un comitato di protezione civile che era un carrozzone che non interessava a nessuno e che se non si fosse riunito non sarebbe cambiato nulla visto che non si riuscì a gestire l’emergenza”; di un ruolo del sindaco “da roulette russa che invece dovrebbe agire secondo i criteri del buon padre di famiglia”, e di una “illegalità piuttosto diffusa tra gli imputati, che fanno una serie di stupidaggini senza troppi problemi”.
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