Genova. I nomi degli eroi ma anche quelli dei vigliacchi, quei membri dell’equipaggio che, sessant’anni fa, abbandonarono per primi l’Andrea Doria per raggiungere le imbarcazioni che erano venute in soccorso. Dal Galata Museo del Mare, che a Ottobre allestirà una grande mostra dedicata a questa tragedia del mare partirà, infatti, una sorta di operazione verità su quella notte con la richiesta formale delle pagine della “commissione di inchiesta” che non sono state mai pubblicate e che raccontano, nome per nome, avvenimento per avvenimento, questa tragedia.
A spiegarlo il direttore del museo, Giampiero Campodonico, che ha ricordato come su quei fogli, che non sono stati divulgati, ci sono scritti i nomi di coloro che, per il loro eroismo, avrebbero meritato un encomio solenne, mai arrivato. “La nostra mostra vuole essere il racconto di un grande salvataggio – sottolinea Campodonico – vogliamo ripagare il debito che abbiamo nei confronti di un grande comandante, circondato da ufficiali molto valorosi e con un equipaggio che seppe mantenere alta la bandiera facendo, in condizioni molto difficili, il proprio dovere”.
Tra le cose che si potranno vedere in mostra anche il grande modello, oltre 6 metri, della nave, che oggi è in restauro e poi, come già spiegato, “chiederemo al Ministero delle infrastrutture la copia originale della commissione di inchiesta che venne fatta nel 1957 – continua Campodonico – dove sono citati tutti coloro che fecero più del loro dovere”. La mostra, quindi, avrà, sopratutto, il ruolo di raccontare storie, come quella di Pierette Simpson, una delle superstiti, autrice di un film dedicato al naufragio. Lei aveva solo 9 anni quella notte ma attraverso il suo racconto, lucido ed essenziale, si rivivono le sensazioni, le speranze e le paure delle tante persone coinvolte nel naufragio