Il retroscena

Verso Genova 2017, il centro destra pronto al contropiede punta sull’effetto ‘sorpresa’

Il modello Savona, in cui ha giocato in contropiede, e le doti da mediatore di Toti per mettere in scacco il centro sinistra diviso

Caprioglio Toti Rixi Savona

Genova. Il candidato del centro destra per Genova? “Gli facciamo fare le vacanze e ne parliamo dopo l’estate” dice il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti che ribadisce come il modello del centro destra unito sia l’unico vincente. Ma sembra abbastanza chiaro che il nome non arriverà a settembre, ma molto, molto più avanti. Per il centro destra infatti, che è impegnato in una continua verifica dei suoi equilibri interni, il modello Savona è importante non solo per l’unità di intenti, ma anche per le tempistiche scelte, forse senza nemmeno volerlo del tutto: la candidata Ilaria Caprioglio è uscita fuori dal cappello solo il giorno successivo alle primarie del centro sinistra: donna contro donna e sopratutto, candidata unitaria contro un centro sinistra diviso.

Dell’effetto ‘“sorpresa” è fermamente convinto l’assessore regionale del Carroccio Edoardo Rixi: “Il centro destra deve avere la flessibilità nell’individuare il candidato migliore in un determinato momento e in una determinata condizione, non può essere semplicemente una questione di spartizioni tra i partiti”.

Come dire, prima facciamo litigare ben bene il centro sinistra e quando voleranno gli stracci e le divisioni  caleremo la nostra carta.

Il ragionamento non fa una piega. Anche perché per il centro destra a Genova il vero avversario continua ad essere il Pd:  “L’avversario è stato il Pd e in Liguria ritengo che sia ancora per lungo tempo. Anche l’ultima tornata di amministrative dimostra che se la politica fa una buona proposta con buoni candidati il m5s resta fermo al palo” dice Toti e Rixi conferma: “Qui continuiamo ad essere in territorio nemico – dice – e possiamo vincere solo se giocheremo la partita in maniera intelligente sfruttando le debolezze dell’avversario”.

Quindi candidato scelto strategicamente quasi all’ultimo momento e niente primarie. Nonostante Toti in passato abbia più volte detto che le primarie “sono uno strumento e, se non si raggiunge la convergenza su un nome, sono comunque meglio della divisione del centro destra”, dopo quest’ultima tornata elettorale e soprattutto le guerre interne che continuano a provocare nel centro sinistra non è pensabile ne auspicabile ricorrervi. Come avvenuto in passato il centro destra opterà per lavare i panni sporchi in famiglia sfruttando le indubbie doti da mediatore del governatore Toti, vero artefice di tutta l’operazione Caprioglio su cui davvero in pochi avrebbero scommesso.

Difficile quindi ad oggi ipotizzare qualche nome. Il candidato naturale sarebbe Rixi, che però è ancora nel bel mezzo del processo sulle spese pazze, e sarebbe un bersaglio troppo facile per la campagna elettorale dei grillini. “Rixi sarebbe un ottimo candidato – dice la consigliera regionale e comunale di FI Lilli Lauro, perché è preparato, sta lavorando molto bene e conosce il territorio”. E una figura della società civile? “Basta che ci mettiamo d’accordo su cosa intendiamo perché il centro destra ha valori che gli elettori condividono e vogliono vedere espressi nei candidati. Ilaria Caprioglio era sicuramente una persona preparata ma non conosceva il territorio e solo il contributo delle forze politiche e i programmi condivisi ci hanno consentito di vincere”.

Unico candidato ufficiale per il centro destra è al momento Stefano Balleari di Fratelli d’Italia, ma il suo destino è abbastanza segnato : “E’ il nostro candidato al momento – conferma l’assessore regionale Gianni Berrino – ma siamo consapevoli che per vincere a Genova occorre replicare il modello Liguria e il modello Savona”. Le primarie? “Rimangono un metodo, ma quello che conta è la coesione del centrodestra e la collaborazione nella ricerca di un candidato e nella stesura dei programmi”.

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