Ambiente

Recco, inaugurato il nuovo depuratore del Golfo Paradiso fotogallery

Servirà anche Avegno, Uscio, Camogli, Sori e Pieve Ligure. Le sue caratteristiche

E’ stato inaugurato oggi a Recco il nuovo depuratore intercomunale del Golfo Paradiso, realizzato da Iren a Punta Sant’Anna. Con tecnologia a membrane, servirà anche i comuni di Avegno, Uscio, Camogli, Sori e Pieve Ligure. Necessario per il rispetto delle norme europee, è stato avviato alla presenza del ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti.

“L’impegno è andare avanti con questa politica e con questo metodo collaborativo – ha garantito il sindaco metropolitano Marco Doria – fino alla completa uscita del territorio metropolitano genovese dalla procedura di infrazione Ue. In particolare la Città metropolitana ha individuato il sito dove realizzare il depuratore del Tigullio orientale“. La positiva collaborazione fra enti verificatasi nella partita del depuratore del Golfo Paradiso è stata sottolineata anche da Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, che ha posto l’accento sull’importanza di lavorare concordemente per “l’obiettivo di avere un ambiente e un mare puliti, a favore del turismo che è una delle grandi risorse su cui l’economia ligure deve puntare”.

Il nuovo impianto del Golfo Paradiso, i cui lavori propedeutici sono iniziati nel 2013 e hanno comportato circa tre anni e mezzo di cantieri, fra opere relative alla viabilità, alla protezione del sito dall’azione del mare e opere civili e relative alla linea di impianto vera e propria per un investimento complessivo di oltre 20 milioni di euro, si distingue per caratteristiche strutturali e tecnologiche d’avanguardia, rappresentando un modello virtuoso di impiantistica nell’ambito del panorama nazionale.

La fase di realizzazione, infatti, ha riguardato, in diverse fase temporali, sia gli spazi circostanti e di accesso all’area sia le strutture preesistenti delle gallerie di Punta Sant’Anna dove è attualmente ubicato l’impianto. In particolare, nel giugno 2013 è stato realizzato il nuovo ponte di S. Nicola, modificandone la campata, per permettere il passaggio di veicoli e automezzi fino al cantiere; inoltre sono stati effettuati necessari lavori di protezione del sito con l’intero rifacimento della scogliera al fine di preservare l’impianto da eventuali mareggiate, sono state posizionate le condotte sottomarine e, non da ultimo, sono stati compiuti importanti lavori di adeguamento delle gallerie preesistenti.

Grazie al moderno sistema di bio-trattamento a membrana (MBR – Membrana Bio Reactor), che prevede ben quattro livelli di filtrazione è possibile garantire l’abbattimento di tutti gli inquinanti (con il conseguente raggiungimento di valori di molto inferiori rispetto a quanto previsto dalla normativa).
Inoltre, è possibile riutilizzare l’acqua depurata, oltre che nei processi dello stesso impianto, per usi di servizio che sarà possibile sviluppare ad esempio per il porto turistico. L’utilizzo della tecnologia a membrana ha, inoltre, il vantaggio di ridurre di molto i volumi del comparto biologico, con una conseguente ottimizzazione degli spazi degli impianti stessi.

Il sito esterno dell’impianto vedrà nei prossimi mesi, inoltre, un’importante riqualificazione anche sotto l’aspetto dell’arredo urbano con l’allestimento di spazi verdi e aree dedicate al tempo libero. Allo stato attuale il depuratore raccoglie le acque reflue di Recco, Avegno, Uscio e Camogli, a cui si aggiungeranno, entro il 2018, Sori e Pieve Ligure. Il nuovo depuratore è dotato di due nuove condotte a mare: quella principale che, con una lunghezza complessiva di lunghezza di 1.416 m e una profondità di posa di -34 m slm, consente di scaricare i reflui trattati nel rispetto di quanto stabilito dalla Legge Regionale n. 43/1995 e quella di emergenza che scarica a 450 metri dalla costa. L’impianto è inoltre dotato di un sistema per il controllo degli odori che prevede il trattamento modulare dell’aria con tecnologia di filtrazione a secco che consiste nel sottoporre l’aria proveniente dall’impianto al passaggio attraverso opportuni media filtranti. L’aria trattata subirà poi un processo di espulsione delocalizzata e mimetizzata sull’estremità del molo della scogliera a mare.

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