Genova. Nell’abitazione di Roberto Bruzzese la squadra mobile di Genova ha trovato e sequestrato anche 9 cartucce calibro 12 da caccia, stessa tipologia e calibro dei proiettili che alcuni mesi fa hanno forato le lamiere di una baracca degli attrezzi di proprietà dei Larosa. Il 43 enne, ripreso integralmente mentre colpisce a morte Francesco Lavora e ferisce Bruna, la mamma Maria Teresa e il giovane Lorenzo, arrestato per omicidio volontario aggravato dai futili motivi e tentato omicidio plurimo è stato anche denunciato per detenzione di munizioni. Ora saranno le indagini a stabilire se è stato lui a sparare quei colpi a mo’ di avvertimento. Che le ruggini tra le due famiglie fossero antiche è stato assodato dagli inquirenti ascoltando vari testimoni. I Larosa addirittura avevano installato un impianto di videosorveglianza proprio per tenere sott’occhio i comportamenti dei vicini di casa
Oggi il sostituto procuratore Alberto Landolfi ha dato l’incarico al medico legale Marco Ventura per effettuare l’autopsia sul corpo di Francesco Larosa.
Per la polizia tutte le ferite che Bruzzese ha inferto o cercato di infliggere avevano lo scopo di uccidere visto che ha puntato sempre al ventre. Ma è sul 65 enne parrucchiere di Pegli che Bruzzese si accanisce sferrando diverse coltellate prima nel cortile mentre la rissa è al culmine e poi inseguendolo nel vialetto dove morirà.
Intanto resta al vaglio la posizione del vigile urbano che assiste a tutta la scena e non interviene ne durante né dopo l’aggressione mortale, tanto che è la moglie a disarmare Roberto Bruzzese che ha anche tutto il tempo di fuggire. In base al secondo comma dell’art. 40 del codice penale “Non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo” ma la Procura ancora non ha formulato nei confronti del cantuné nessuna accusa specifica. La priorità infatti resta la ricostruzione minuziosa dei fatti, notevolmente agevolata dalla presenza di un video integrale. Domani intanto Bruzzese sarà interrogato dal gip Ferdinando Baldini nell’udienza di convalida dell’arresto.