Genova. Ci vorrà un tavolo tecnico per decidere il destino dei precari dell’Istituto Gaslini. E’ il risultato dell’incontro che si è svolto in Regione Liguria, tra la vicepresidente e assessore regionale alla Salute Sonia Viale, il presidente della Commissione regionale Salute Matteo Rosso, il direttore del dipartimento Sanità Francesco Quaglia, i vertici dell’Istituto Gaslini, tra cui il presidente Pietro Pongiglione, e una delegazione sindacale dei ricercatori Cgil Nidil e Cgil Fp.
Il tavolo servirà per approfondire la situazione dei lavoratori ed individuare le misure e i percorsi per uno sbocco professionale. L’appuntamento è fissato il prossimo 15 luglio in Regione.
Gli obiettivi sono quelli di armonizzare i percorsi professionali dei ricercatori con il piano di sviluppo 2016-2020 approvato dal consiglio di amministrazione del Gaslini; verificare l’utilizzo delle graduatorie in vigore non solo all’interno del Gaslini ma condividendole all’interno dell’intero sistema sanitario regionale; verificare la compatibilità dei percorsi con i provvedimenti in via di emanazione a livello centrale.
I ricercatori precari del Gaslini sono circa 120. Si tratta di studiosi: biologi, biotecnologi, tecnici, chimici, medici e data manager, impegnati nella ricerca oncologica, genetica, epidemiologica, microbiologica, nella ricerca di base ma anche in attività assistenziali di diagnostica. Tutti laureati, hanno conseguito dottorati di ricerca e/o specializzazioni, hanno un’anzianità media di lavoro (precario, con contratti rinnovati di anno in anno) di 10-15 anni, ma ci sono anche anzianità di 25 anni.
“Dopo le nostre sollecitazioni dell’ultimo anno che ha portato il problema anche sul tavolo del Ministero della Salute – spiega Laura Tosetti, segretario generale genovese di Nidil Cgil – si è finalmente svolto oggi un incontro che ha aperto una trattativa concreta”.