Massima solidarietà e sostegno ai lavoratori di Ericsson che giustamente sono scesi in piazza per difendere il proprio diritto al lavoro e manifestare contro il gran rifiuto dell’azienda di sedersi al tavolo del Mise. È il segno inequivocabile del totale scollamento tra il territorio e le sue aziende, in particolare Ericsson, che ha usato Genova come una sorta di pied-a-terre per i propri interessi, salvo poi voltare le spalle alla città e ai lavoratori, una volta spremuti.
Ma sarebbe un grave errore attribuire tutte le colpe all’azienda. Le responsabilità del fallimento dell’operazione Erzelli, e della strategia industriale in generale, hanno nomi e cognomi, alcuni dei quali stamattina manifestano insieme alle “vittime” delle loro scelte e delle loro politiche.
In primis il Partito Democratico, oggi in piazza coi lavoratori e ieri il primo e principale responsabile dello sciagurato progetto del Parco tecnologico di Ponente, che ha prodotto gli effetti devastanti sotto gli occhi di tutti.
L’assessore Rixi, fino a un anno fa fiero oppositore di Erzelli in Comune e in Regione e oggi pallida controfigura di se stesso, nei giorni pari a favore e nei giorni dispari indeciso. Risultato? Una schizofrenia totale che a tutto servirà meno a dare risposte ai lavoratori e sciogliere i nodi dell’operazione di speculazione edilizia più devastante nella storia della città.
Intanto Doria si limita a chiedere la riattivazione del tavolo ministeriale e a manifestare generica vicinanza ai lavoratori. Ma in quattro anni da sindaco cos’ha fatto per impedire che si arrivasse sino a questo punto? Dal 2012 ad oggi non ci viene in mente un solo tentativo di smarcarsi dal disastro di Erzelli, anzi, ha continuato a parlare di “scelta strategica”, di “strada giusta”, di “Silicon Valley genovese”, sdraiato sulla linea del Partito Democratico e degli interessi dei soliti noti.
Basta con le passerelle e le sfilate del Partito Unico! Basta con ordini del giorno che, non appena firmati, diventano già carta straccia! È il momento delle scelte politiche coraggiose, di fare pressioni su azienda e governo per dare risposte immediate ai lavoratori e trovare soluzioni industriali sul medio-lungo termine non più calate dall’alto, ma finalmente partecipate e, soprattutto, sostenibili, tanto per i lavoratori quanto per il territorio.
Marco De Ferrari, portavoce MoVimento 5 Stelle in Regione Liguria
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