Genova. “Non posso chiedere al partner che arriverà di metterci 98 se io posso metterci 100, ma indipendentemente dalla quote il Comune avrà un ruolo non dell’amministrazione industriale ma nelle scelte strategiche dell’azienda. Gli statuti ci consentono di poter dire la nostra”. Il sindaco di Genova nella prima delle commissioni che si occuperà in queste settimane della partita Amiu-Iren, oltre che del piano industriale dell’azienda genovese dei rifiuti, ha fatto capire che molto probabilmente Iren avrà il pacchetto di maggioranza di Amiu, “che resterà genovese” precisa però il sindaco. E il pacchetto potrà anche essere più corposo del 50.1%. Tutto dipenderà da quanto Amiu arriverà forte al momento della manifestazione di interesse: “Con il prolungamento del contratto di servizio, che attualmente scade nel 2020 Amiu arriverà più forte nella partnership con un altro soggetto. Il nostro problema ora è verificare la sostenibilità giuridica del percorso intrapreso da altre parti e chiediamo anche alla Regione di adoperarsi con la stessa premura che la regione ha dedicato nell’affrontare dei casi nella provincia della Spezia”.
Il sindaco questa mattina ha mostrato una certa tensione rispetto alla questione del bando di ricerca di un partner industriale arrivando a ‘smentire il direttore generale di Amiu che poco prima aveva fatto un primo punto della situazione e che avrebbe dovuto rispondere al alcune domande dei consiglieri. Ma il sindaco ad un certo punto lo ha liquidato sostituendosi nelle ultime risposte.
Franco Gianpaoletti aveva spiegato in dettaglio la procedura. “Il nostro obiettivo e’ avere entro la fine di luglio a nostra disposizione un’offerta vincolante” per la definizione del partner industriale di Amiu. Il primo passo di questo percorso sarà “la pubblicazione nel piu” breve tempo possibile” di un bando per la manifestazione di interesse al’ingresso di un nuovo partner “all’interno di un perimetro pubblico, con la definizione delle condizioni affinché l’offerta possa essere accettabile e con la totale sicurezza del Comune di mantenere la capacita” di gestione della societa” in futuro”. Nel caso arrivasse piu” di una manifestazione di interesse, dovrà iniziare un percorso di valutazione per scegliere il soggetto migliore; se, invece, l”offerta fosse solo una e fosse ritenuta coerente, si passerebbe direttamente alla negoziazione di dettaglio tra le parti per concludere l”accordo.
Una risposta certamente e celermente arriverà da Iren con cui Giampaoletti non nasconde essere già’ iniziato un percorso di confronto “finalizzato all”analisi di elementi di sinergia nei rispettivi piani industriali”. In questo percorso, il direttore generale assicura che saranno coinvolti anche i sindacati per poter fornire tutte le garanzie ai lavoratori: in proposito, e” programmato un incontro tra rappresentanti dei lavoratori e azienda il prossimo 4 luglio.
Il sindaco però lo corregge indirettamente come a voler negare che con Iren un percorso ben definito sia in campo da mesi: “Abbiamo parlato di Iren solo perché sui giornali sono comparse dichiarazioni dei dirigenti di Iren che hanno parlato di un interessamento, ma per noi l’affidamento dovrà avvenire con procedure “trasparenti e uguali per tutti i soggetti”.
A sostegno del fatto che Amiu e Iren stiano invece lavorando da tempo al progetto per aggregazione c’è invece una risposta scritta data dall’assessore Italo Porcile al consigliere di Fds Antonio Bruno datata 6 giugno: “AMIU ha attivato un tavolo tecnico con IREN nel quale sono tuttora in corso discussioni finalizzate ad un esame dei reciproci programmi di sviluppo, con riferimento particolare se non esclusivo, agli aspetti impiantistici legati al ciclo di trattamento dei rifiuti alla luce delle recenti novità normative emanate da Regione e Città Metropolitana” scrive l’assessore. “Qualora, come sembra, dovessero essere ravvisati forti elementi di sinergia fra i rispettivi programmi industriali potrà essere avviata, nel rispetto delle procedure in materia di trasparenza, un’ulteriore fase di analisi finalizzata alla definizione di una possibile operazione di carattere societario”.
Ma a Tursi, evidentemente, nonostante gli uffici legali abbiamo lavorato a lungo per individuare la formula migliore per definire il bando, probabilmente si temono conseguenze legali per una procedura che potrebbe essere passibile di ricorsi, sopratutto se emergesse che si è voluta favorire un’azienda piuttosto che un’altra.