Liguria

11 mila storni uccisi per salvare le olive. Lac: “Regione usa documenti farlocchi”

Caccia autorizzata dal prossimo settembre, ma è polemica

caccia storno

Liguria. Saranno 11 mila gli storni che verranno abbattuti su tutto il territorio regionale. La Regione Liguria ha infatti autorizzato la caccia in deroga a partire dal 25 settembre, per tutelare la produzione delle olive.

“Abbiamo a cuore la tutela della produzione agricola del nostro territorio, in particolare quella olivicola particolarmente minacciata dallo storno, che nello scorso anno ha provocato danni per circa 105 mila euro ad imprese di 51 Comuni per un totale di circa 300 segnalazioni. I nostri produttori – ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura e alla Caccia Stefano Mai – non possono permettersi di subire perdite ingenti durante la fase di maturazione, che in Liguria avviene tra i primi di ottobre e la fine di gennaio”.

Così le doppiette potranno sparare fino al 15 dicembre nei 187 Comuni liguri dove si pratica l’olivicoltura. Sul provvedimento, che ha già ottenuto parere preventivo favorevole da parte dell’Ispra, è però già scoppiata la polemica.

La Lac, Lega Abolizione Caccia, accusa la Regione di aver giustificato la decisione con dati “farlocchi”. “La decisione è stata, con malcelato imbarazzo, giustificata dagli uffici di Via Fieschi con l’esigenza di tutelare le produzioni olivicole. Peccato che lo scorso 3 dicembre il TAR avesse annullato con sentenza di merito il provvedimento-fotocopia dell’anno scorso”.

“Ancora una volta – spiega l’associazione – viene ampliato a dismisura l’elenco dei comuni ove tale caccia in deroga potrebbe essere praticata, includendo vastissimi territori dell’entroterra non classificati come comuni olivicoli e/o privi di oliveti, così smentendo il pretesto della tutela di produzioni agricole. Per la verità è solo di un provvedimento per far sparacchiare qualcosa in più ai soliti amici degli amici.

“La Giunta Regionale si nasconde dietro la documentazione farlocca di 300 improbabili “segnalazioni di danno”; si tratta di carta fasulla. La Regione Liguria non ha mai avviato le relative pratiche di risarcimento danni come prevede la normativa del settore, poichè si tratta di segnalazioni prive di autocertificazione, si vocifera firmate in buona parte da cacciatori o loro familiari, e di cui la Regione stessa si rifiuta di fornire ufficialmente i nominativi o il riferimento alle aziende agricole coinvolte. Questi “danni all’olivicoltura” non sono mai stati suffragati da sopralluoghi e/o verifiche effettuate a nome o per conto della pubblica amministrazione”.

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