Genova. Francesco Bruzzone, esponente della Lega Nord e presidente del Consiglio regionale della Liguria, è uscito da Palazzo di Giustizia poco dopo le 16 di questo pomeriggio, per poi rientrarvi poco dopo. Accompagnato dal suo legale, vi era arrivato attorno alle 14 per sostenere l’interrogatorio davanti al pm Massimo Terrile.
Bruzzone è indagato per induzione alla concussione. Secondo l’accusa avrebbe ricattato una funzionaria della Regione, Afra Serini, moglie del pm della direzione
distrettuale antimafia Alberto Lari, chiedendole di interessarsi della inchiesta sulle spese pazze del Consiglio della Liguria in cui il presidente è indagato e facendole intendere, secondo l’accusa, che a questo sarebbe stato legato l’eventuale rinnovo dell’incarico di capo di gabinetto.
La funzionaria era stata nominata capo di gabinetto quando al governo della regione c’era il centrosinistra. Quando è divenuta pubblica la notizia dell’indagine, il presidente Bruzzone ha spiegato che, col cambio di maggioranza avvenuto un anno fa, era venuto meno il rapporto fiduciario.
“Ritengo – ha spiegato con un comunicato il presidente – di avere chiarito tutto. Resto comunque sempre a disposizione della magistratura e, poiché c’è un’indagine in corso e il pubblico ministero assumerà le sue determinazioni, nel merito della vicenda non dico nulla. Per quanto riguarda le richieste di chiarimenti, che sono giunte pubblicamente da alcuni partiti politici presenti in Consiglio regionale, – ha aggiunto – ritengo giusto soddisfare tali richieste e, a questo scopo, ho convocato la Conferenza dei capigruppo per mercoledì prossimo”.