Genova. E’ finita 20 a 16, più 1 astenuto. La prima “tappa” della tre giorni sul bilancio, nonché ulteriore resa dei conti per la giunta Doria, è finita, in largo anticipo rispetto alle previsioni della vigilia. A mezzogiorno e 38 infatti è arrivata un po’ a sorpresa la votazione finale sul piano triennale dei lavori pubblici: nessuna dichiarazione, l’Aula Rossa, dove stamani non erano mancato un certo nervosismo sui volti di giunta e maggioranza, passa subito al voto.
A favore 20 consiglieri (oltre a Pd, Lista Doria, Sel, anche Anzalone del Gruppo Misto e Gianni Vassallo con Gozzi e Caratozzolo, ex Pd poi confluiti nel neonato Percorso Comune), contrari in 16 (Pdl, M5S, FdS, Lega Nord e l’Udc di Gioia). Astenuto, Guido Grillo, Pdl.
Grandi assenti i consiglieri della Lista Musso al completo, su cui sono ricaduti gli strali della capogruppo Pdl, Lilli Lauro: “Un piano triennale pietoso completamente distorto dagli emendamenti di maggioranza. Ma questo fa parte della politica, quello che non concepisco è la lista Musso completamente latitante, se non sono interessati diano spazio ad altri consiglieri di minoranza che, al contrario, ci metterebbero il cuore. Con loro sarebbe finito 20 a 19, e sarebbe andata molto diversamente”.
E oggi è arrivato il No anche dell’Udc, spesso stampella (esterna) della giunta. “Un piano triennale fatto male – lo ha definito il capogruppo Alfonso Gioia – senza pianificazione né programmazione di alienazione, ma solo soldi messi a casaccio. In città metropolitana si sta agendo in maniera diversa”. Un avvertimento per il voto sul bilancio? “Mercoledì vediamo”, ha detto sibillino Gioia.
Soddisfatto invece Gianni Crivello, l’assessore competente. “85 mlm e 500 mila euro in un contesto non facile, in cui fondi sono sempre meno, mi sembra un risultato buono per la città””, ha dichiarato post voto.
“Questo voto dimostra che in un ente come il Comune quando si discute delle cose in modo concreto trovare un accordo è più facile, più difficile trovare gli accordi quando la si butta in dinamiche politiche”, ha commentato poi il capogruppo Pd, Simone Farello.
Ma se oggi anche i perplessi hanno optato per il sì, non è detto che il voto sul bilancio, previsto per mercoledì, vada allo stesso modo. Le chiacchiere nei corridoi di Tursi sono già in atto.
“Il problema non è soltanto votare il bilancio, ma è avere dopo una maggioranza politica stabile per tutto l’anno che ci attende in attesa delle elezioni. Se non ci sono i numeri non si fanno né le cose giuste ne quelle sbagliate”, ha ammonito Farello.
Non resta che aspettare la prossima settimana quando la delibera di Giunta relativa ai Documenti previsionali e programmatici 2016-2018 verrà discussa nelle sedute di martedì e mercoledì.