Genova. Doveva tenersi domani ma è stato rinviato al 31 maggio l’incontro al Mise sulla situazione Piaggio Aero. Secondo una nota arrivata ai sindacati il rinvio è stato richiesto dall’azienda “al fine di consentire all’azionista e ai responsabili aziendali di approfondire il nuovo piano industriale”. Un piano di cui nessuno sa nulla e che preoccupa i lavoratori, già in allerta anche per un secondo problema.
Il 18 luglio, infatti, scadono i due anni di cassa integrazione che in ciò che resta dello stabilimento di Genova coinvolge un centinaio di dipendenti, e ancora non c’è traccia del decreto che ne prevede il rinnovo. L’accordo, pre-jobacts, prevede altri due anni di cigs in attesa che il personale possa essere riassorbito dalle aziende che si insedieranno sulle aree Piaggio di Sestri ponente.
E qui c’è la terza questione: il riassorbimento è previsto dall’accordo di programma firmato nel 2014, ma l’autorità portuale non è firmataria dell’accordo, e informalmente, tanto più oggi che è commissariata, ha fatto capire che non può imporre una clausola del genere.
Questa mattina proprio sulla questione delle aree le rsu di Fiom, Fim e Uilm hanno incontrato insieme al presidente del municipio medio ponente Giuseppe Spatola, l’assessore allo Sviluppo economico di Tursi Emanuele Piazza: “Oggi abbiamo fatto il punto sui tre nodi principali – spiega l’assessore Piazza – che sono quello delle aree su cui chiederò alla Regione di convocare un tavolo locale per coinvolgere anche l’autorità portuale in un percorso comune per la destinazione di quelle aree. Poi c’è preoccupazione per la Cigs e per il nuovo piano industriale di cui ovviamente non siamo a conoscenza”.
Il Comune di Genova, insomma, pur non essendo firmatario dell’accordo di programma chiede di contare di più a partire da una partecipazione attiva al tavolo del Mise di fine mese: “La questione Piaggio, che si interseca con Finmeccanica e con il futuro di Selex, è una delle partite centrali di questi prossimi mesi, insieme a quella dell’Ilva dove c’è in gioco il futuro industriale del ponente e quindi della città”.
“Siamo preoccupati – commenta Adriano Spallarossa, rsu Fiom – di una situazione di stallo e di poca chiarezza rispetto anche alla trattativa con il Governo e Finmeccanica che dura ormai da mesi”.