Genova. Situazione sempre più drammatica per la Piaggio Aero. Nella tarda mattinata di oggi il drone P1HH decollato dall’aeroporto di Trapani è precipitato in mare. La notizia è stata confermata dal comando operativo dell’aeronautica militare. Subito sono scattate le operazioni di recupero da parte della capitaneria di porto. Nessun danno, se non un gigantesco buco nell’acqua quindi, ma un danno enorme per l’azienda, non solo a livello di immagine.
Il drone, che costa oltre 30 milioni di euro, era l’unico abilitato al volo nell’ambito del progetto di svilluppo ler la consegna di 3+3 velivoli al ministero della Difesa e altri 8 acquistati dagli stessi emirati proprietari di Piaggio.
La notizia non può che preoccupare ulteriormente i lavoratori dell’azienda che proprio oggi avrebbe dovuto fare il punto della situazione (mancanza di liquidità, rinnovo della cassa integrazione, piano industriale) al ministero dello sviluppo economico ma ha chiesto ulteriore tempo, dopo che un rinvio che c’era già stato ad aprile per delineare “le prospettive produttive e occupazionali”.
Anche l’incontro previsto tra azienda e sindacati che si doveva tenere a Savona presso la sede dell’unione industriali è saltato, ufficialmente per problemi di salute del nuovo capo del personale Piaggio Aero. Il rinvio del tavolo locale è al prossimo 9 giugno.
Nel pomeriggio la conferma della perdita del velivolo arriva anche dall’azienda aeronautica: “Alle ore 11:57 di oggi 31 maggio un velivolo a pilotaggio remoto, in volo sperimentale – si legge nella nota dell’azienda – è caduto nel tratto di mare a 5 miglia a nord dell’isola di Levanzo, in provincia di Trapani. Non si registrano danni a persone o cose. Piaggio Aerospace ha immediatamente attivato una propria Commissione interna per accertare – in collaborazione con le Autorità competenti – le cause dell’incidente, mentre una task force si è recata in zona per avviare le ricerche dell’aero”.