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Iplom: il tubo rotto sarà sostituito, a Fegino un nastro rosso per la “disobbedienza civile”

Per ottenere il dissequestro dell'oleodotto e permettere la ripresa dell'attività Iplom dovrà presentare un programma di interventi e dimostrare di avere messo in sicurezza gli altri 19 punti definiti a rischio

protesta petrolio fegino

Genova. Dopo il sopralluogo del geologo Alfonso Bellini, nominato perito, e i consulenti dei quattro tecnici indagati per lo sversamento di petrolio nel Rio Pianego, è arrivato il via libera dal pm Walter Cotugno: il tubo dell’Iplom può essere sostituito.

Un tratto dal diametro di 40 centimetri e lungo 30 metri che sarà quindi tagliato a pezzi e inviato in un laboratorio dell’università di Genova per essere esaminato. Nello stesso tempo Iplom potrà avviare le operazioni per sostituire la condotta rimossa. Un’operazione delicata e complessa perché i tubi sono interrati e in parte, nella parte a valle, ancora colmi di greggio.

Per ottenere il dissequestro dell’oleodotto e permettere la ripresa dell’attività Iplom, però, dovrà presentare un programma di interventi e dimostrare di avere messo in sicurezza gli altri 19 punti definiti a rischio della condotta che collega il porto petroli di Multedo a Busalla.

Dal 6 maggio, infatti, a causa del sequestro dell’oleodotto l’impianto della raffineria è stato spento e 240 dei 252 lavoratori Iplom sono in cassa integrazione a zero ore. A loro è arrivata la solidarietà degli stessi abitanti di Fegino che ieri pomeriggio hanno partecipato all’incontro voluto dal Municipio, con la presidente Iole Murruni, l’assessore alla Protezione Civile Gianni Crivello, Asl e Arpal per fare il punto.

Nessuna novità di rilievo ma un rendiconto da parte di Iplom, e delle stesse Arpal e Asl: tutto procede come stabilito per l’intervento di emergenza, i dati sulla salute pubblica sono nella norma, in programma i carotaggi per verificare i dati degli inquinanti e la profondità nel terreno. Impossibile, al momento, fare un crono programma, nel frattempo, però, si continua con l’asportazione degli inquinanti superficiali.

I cittadini di Fegino “stanno bene”, ma i fastidi certo restano. Il Comitato intanto fa sapere che parteciperà alla campagna di disobbedienza civile prevista nel mese di maggio 2016, azioni dirette e pacifiche in sei continenti contro i progetti più pericolosi della industria dei combustibili fossili nel mondo.

A Genova l’appuntamento è Sabato 14 Maggio alle 10 a Fegino ai giardini Montecucco. “Circonderemo in modo dimostrativo e pacifico l’impianto Iplom di un nastro rosso per evidenziare la pericolosità per la salute e una prospettiva di lavoro pulito duraturo. Inaugureremo un piccolo monumento per segnalare la necessità di una conversione ecologica dell’economia”, rendono noto gli organizzatori.

Aderiscono: Forum ambientalista, Quelli che a Trasta ci stanno bene, Medici per l’ambiente e medicina democratica, Movimento no Tav Terzo Valico, Comitato per Scarpino, Comitato liberi cittadini di Certosa, Comitato no Gronda Valpolcevera, Ecoistituto Reggio Emilia-Genova, Legambiente Liguria, Associazione amici del Chiaravagna onlus, Wwf genova, Arci Genova.

L’iniziativa internazionale
L’evento facebook di Sabato 14 Maggio 2016

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