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“Internet delle Cose”, in Liguria fonte di sviluppo per 12.300 microimprese

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Si chiama Internet delle Cose e coinvolge oltre 12.300 microimprese artigiane in Liguria. IoT, Internet of Things, è l’insieme di tutti quei prodotti che, connessi a Internet, scambiano in modo autonomo informazioni con gli oggetti circostanti. È una tendenza, in base a cui le tecnologie sono oggi in grado di rendere qualunque tipo di oggetto un dispositivo collegato a Internet, anche se questo non ha una vocazione digitale di partenza.

Ma non solo: è anche una funzione dirompente in molti settori economici, non ultimo quello produttivo. L’artigianato va a braccetto con la metamorfosi dell’economia e produzione determinata dalla connettività degli oggetti. In particolare, vi sono
alcuni ambiti settoriali che rappresentano gli assi portanti dello sviluppo dell’economia dell’IoT: il manifatturiero, il trasporto, la logistica, l’autoriparazione sono i principali.

In questi comparti maggiormente interessati dallo sviluppo dello IoT operano quasi 800 mila imprese artigiane in Italia. In base agli ultimi dati Infocamere, anche la Liguria è fortemente interessata: nella nostra regione 7.345 micro e piccole imprese artigiane sono attive nel manifatturiero, 2.847 nei trasporti, 2.040 nell’autoriparazione e 113 nella logistica, per un totale
di 12.345 microimprese. Complessivamente, questi quattro settori occupano quasi 27 mila addetti, di cui oltre 17.400 solo nel manifatturiero.

“Il lavoro artigiano ha saputo fare tesoro della rivoluzione portata dal digitale, ed è in linea con i cambiamenti introdotti nel mondo della produzione – commenta Giancarlo Grasso, presidente di ConfartigianatoLiguria – Per la sua flessibilità e capacità di creare con dinamismo, la micro e piccola impresa sa sfruttare le opportunità offerte da tecnologie
e digitale per il proprio sviluppo, a partire dall’Internet delle cose. Una novità che mette ancor più l’accento sul valore del prodotto, sulla sua specificità e la sua personalizzazione: tutte caratteristiche fondanti del lavoro artigiano. Non sono solo le “grandi” a saper fare dell’innovazione un business”.

Guardando alle province, a Genova, tra i settori più interessati dallo sviluppo dell’IoT, si contano 3.843 microimprese attive nel manifatturiero, 1.040 nell’autoriparazione, 1.893 nei trasporti e 60 nella logistica. A Imperia sono 10.47 le microimprese attive nel manifatturiero, 350 quelle di autoriparazione, 276 quelle di trasporto e 16 attive nella logistica. In provincia della Spezia, nel manifatturiero si contano 1.014 micro e piccole imprese, 252 nell’autoriparazione, 270 nei trasporti e 19
nella logistica. Infine, a Savona, si registrano 1.441 imprese artigiane manifatturiere, 398 autoriparatori, 408 microimprese di trasporto e 18 di logistica.

Secondo l’ultimo rapporto della Commissione europea, nei prossimi anni la crescita dell’Internet delle cose in Italia sarà tumultuosa: la stima è che tra 2014 e 2020 i ricavi di IoT triplicheranno in valore (+205%). Sulla base del trend di crescita basato sulle ultime proiezioni del Fondo Monetario Internazionale, in Italia il valore dell’IoT passerà dal 2% del
Pil nel 2014 al 5,4% nel 2020: in questo arco di tempo il mercato degli oggetti connessi in rete nel nostro Paese salirà a un tasso medio annuale del 20,4%.

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