Genova. Il Comune garantisce che “nessuno vuole boicottare l’iniziativa”, ma il maxi schermo a De Ferrari assomiglia sempre di più all’ennesimo scontro con la Regione. Andiamo con ordine: questa sera dalle 21 iniziarenno le prove generali per trasformare il cantiere che avvolge la sede dell’ente guidato da Giovanni Toti in un maxi schermo. Tutto rischia però di rimanere al palo, perché è a Tursi che compete concedere le autorizzazioni, compresa quella che permette di spegnere la grande fontana dalle 21 a mezzanotte.
Un no significherebbe niente partite dell’Italia agli Europei, niente concerto del 2 Giugno, niente fino a settembre. “Ci sono delle regole che vanno rispettate – ha spiegato l’assessore comunale ai Lavori Pubblici Gianni Crivello – come l’ordinanza sulla movida e il codice della strada che vieta la collocazione di fonti luminose che possono generale fastidi agli automobilisti. E poi “siamo davvero sicuri di voler spegnere per tre mesi interi, vale a dire per tutta l’estate, la fontana della piazza più rappresentativa della città e lasciare la piazza stessa al buio?”.
In attesa del sopralluogo di questa sera che potrebbe servire a raggiungere un compromesso (magari limitando gli eventi in programma), Giovanni Toti risponde via Facebook e cita anche il non proprio berlusconiano Nanni Moretti. “A me pare – scrive – che l’unica regola rispettata con grande rigore dal Comune di Genova sia quella dell’immobilismo e della pervicace opposizione a qualsivoglia refolo di vitalità soffi sulla città di Genova. Girando per l’Italia non ho potuto fare a meno di notare maxi schermi che animano capoluoghi di regione dove vige il medesimo codice della strada applicato in Liguria e non ritengo un atto vandalico spegnere 3 ore su 24 la bella fontana di piazza De Ferrari allo scopo di poter ascoltare uno spettacolo che la Regione avrebbe intenzione di offrire a tutti cittadini genovesi e ai turisti. Ci auguriamo che tutte le istituzioni facciano la loro parte per garantire la buona riuscita di un’iniziativa che vuole essere patrimonio di tutti. In caso contrario non ci resta che ricorrere alle parole di un nostro importante cineasta italiano: ‘Continuiamo così, facciamoci del male'”.