Genova. Gasperini si presenta in sala stampa in maglietta, troppi gavettoni in campo e negli spogliatoi per festeggiare la vittoria nel derby: «Siamo stati concreti, poteva finire anche meglio, avevamo gli spazi per giocare, ringrazio i ragazzi perché siamo ancora qui a una giornata dalla fine a giocarci qualcosa, è bellissimo». Per la prima volta nella storia il Genoa è finito due volte consecutive sopra la Sampdoria con entrambe le squadre in serie A.
L’uomo portato in trionfo sotto la Nord a fine partita non dice di aver fatto miracoli: «Abbiamo lavorato bene con tutto lo staff, l’unico periodo anomalo è stato quello delle cinque sconfitte di fila che hanno reso difficile il nostro campionato, per il resto la nostra media punti era buona, frutto di lavoro, credibilità e abnegazione da parte di tutti».
Con il mercato di gennaio e la cessione soprattutto di Perotti, la squadra sembrava perduta e invece la grande rincorsa è cominciata proprio da lì: «Ci vuole sempre un po’ di tempo per assemblare la squadra, questo campionato è stato una grande palestra per me, quest’anno non ho mai schierato il tridente in attacco, nel girone di ritorno siamo stati più completi nei ruoli, è quasi un peccato che il campionato stia per finire, perché è uscito tutto il lavoro della stagione».
Vigore fisico, tecnica e organizzazione di gioco sono i tre grandi settori in cui il Genoa è stato superiore alla Samp: «Aver fatto gol subito, ci ha facilitato le cose – dice Gasperini – ma siamo stati molto concentrati in fase difensiva, se manca questo diventiamo “normali”».
Il mister fa i complimenti a Suso: «Mi ha dato grande soddisfazione non nelle sue qualità, che sono indubbie, ma vederlo giocare con continuità, da punto di riferimento costante e non un faro che si accende e si spegne». Dal canto suo il giocatore risponde: «Gasperini è stato molto importante per la mia crescita, sono contento di essere qui al Genoa».
E su Pavoletti il Gasp si augura: «Spero vada agli Europei, se fosse per me… merita davvero la Nazionale».
Rispetto al derby di andata sono cambiate molte cose: «Devo dire grazie ai tifosi: hanno aiutato la squadra e poi ho sentito la gente dalla mia parte come non mai. È stata una svolta importante, perché il decimo posto era un traguardo insperabile. La spaccatura che c’era è stata saldata e i tifosi ora sembrano tornati a quell’unità che fa bene anche alla squadra».
Burdisso in mixed zone ha detto che non riesce a immaginare un Genoa senza Gasperini, il mister risponde così: «Oggi è festa, è una situazione che non ho cercato io, non posso avere né contatti né accordi con nessuna società, sarebbe irriverente e irregolare, non dipende da me, però penso anche che il presidente abbia i suoi tempi. La delusione della mancata partecipazione all’Europa League ha creato una marea di problemi, quello che è certo è che il prossimo è decimo anno di fila in serie A, in che modo il Genoa lo affronterà non lo so e non spetta a me dirlo».