Genova. A vederla così, poco più che un relitto mangiato dalla ruggine, ancorata all’ex superbacino delle Riparazioni Navali si stenta a riconoscerla. Solo un anno fa, infatti, la costa Concordia, che era arrivata a Genova dopo un viaggio dall’isola del Giglio che ha fatto la storia delle marineria mondiale, lasciava l’approdo del Vte. La nave, liberata del peso delle strutture interne era, infatti, ancora pienamente riconoscibile tanto che la manovra che l’aveva portata nell’area destinata alla demolizione finale aveva destato forte interesse dei media e un grande emozione.
Adesso la Concordia si avvia verso le fasi finali delle operazioni di demolizione e riciclo. Nelle scorse settimane, infatti, è stato fatto riemergere il ponte 0 e gli oltre 200 tecnici impegnati nelle operazioni stanno procedendo con il taglio dei ponti mentre, contemporaneamente, proseguono, le operazioni di “strip out” ossia di pulizia, rimozione di arredi e allestimenti interni.
L’alleggerimento del relitto ha consentito anche di rimuovere ad oggi una buona parte dei cassoni che si erano resi necessari per mettere il relitto in grado di navigare. Contestualmente, comunque, si sta procedendo a mettere in atto tutte le operazioni volte a ridare galleggiabilità autonoma allo scafo così da consentire la rimozione totale dei cassoni.
L’ultima fase delle operazioni, che è prevista per l’estate, prevede il trasferimento del relitto al bacino di carenaggio dove avverrà la demolizione finale. In questa fase, quindi, saranno eseguite tutte le operazioni finali di smantellamento del relitto, in ambiente segregato e asciutto all’interno del Bacino di Carenaggio. Qui sono previste le operazioni di rimozione degli allestimenti interni, la pulizia delle aree e la demolizione finale di tutte le strutture. La fase 4 si concluderà con le attività di gestione dei materiali, trasporto e smaltimento/recupero dei materiali di risulta.