Cronaca

Appalti mense, i lavoratori e i commissari: “Se qualcuno ha sbagliato paghi”

Commissione aggiornata a giovedì mattina con l'audizione della stazione unica appaltante. Dopo il caso Serenissima altri bandi sono a rischio da giugno

Generica

Genova. “Se qualcuno ha sbagliato paghi”. E’ quello che chiedono tutti, in commissione a Tursi, tra i commissari ma anche tra i rappresentanti dei sindacati, dove questa mattina si è parlato del lotto centro Est del servizio mense che da giugno con il nuovo affidamento a Serenissima rischia di lasciare a casa 8 lavoratotici e di tagliare il salario già basso ad altri 11. Una commissione cominciata in ritardo per la scelta di chiudere le porte ai circa 30 lavoratori che avevano deciso di assistere ai lavori.

“E’ una decisione arrivata dalla segreteria del sindaco – tuona la presidente di commissione Cristina Lodi visibilmente in difficoltà – su cui manifesto il mio disappunto”. Il rallentamento scatena il nervosismo di diversi consiglieri e anche dei sindacati: “Ce ne ricorderemo dicono” raccogliendo gli applausi delle lavoratrici che con circa 30 minuti di ritardo riesco finalmente ad entrare dopo aver consegnato i documenti.

L’assessore Boero riassume lo stato dell’arte e spiega che “la via amministrativa è difficile, perché rischia di mettere a rischio i rapporti di lavoro”. Un’affermazione che fa arrabbiare tutti: “Se Serenissima non è obbligata a rispettare la clausola sociale diciamolo chiaramente, sennò procediamo per via amministrativa” dice Clizia Nicolella. Alla base della trattativa andata finora male nonostante due incontri presso la direzione territoriale del lavoro ci sarebbe un’interpretazione del bando, che per molti consiglieri non è stato formulato in maniera chiara dalla stazione unica appaltante di Tursi: “Se abbiamo ragione, non vedo perché non procedere escludendo Serenissima dall’appalto – sbotta il consigliere Claudio Villa – se non è così vuol dire che qualcuno ha sbagliato”. “E se qualcuno ha sbagliato deve pagare” dice il consigliere Enrico Musso. E altri consiglieri lo seguono, tanto che la commissione si conclude con un rinvio a giovedì mattina con l’audizione della stazione unica appaltante.
I sindacati intanto ricordano che “non è questione di solo 8 lavoratori perché a giugno altri lotti e altre 84 persone rischiano il licenziamento. Questo è ormai un precariato organizzato, che mette a rischio lavoratori che guadagnano già circa 500-600 euro per nove mesi l’anno. Il Comune deve trovare soluzioni a lungo termine”.

L’assessore Boero ha spiegato che il 18 maggio ci sarà un ennesimo tavolo alla direzione del lavoro ma in pochi sono fiduciosi. E le lavoratrici dagli spalti perdono la pazienza: “Dovete andare a casa – dicono all’indirizzo di Boero perché se non arriva una soluzione subito noi dall’8 giugno siamo senza lavoro”.

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