Genova. Il bando per l’erogazione dei fondi del piano di sviluppo rurale sarà aperto nelle prossime settimane e sarà, comunque telematico per evitare ingolfamenti burocratici successivi. Ad assicurarlo il vice ministro alle politiche agricole, Andrea Olivero, a margine del convegno dell’alta scuola di cooperative di comunità, al quale ha partecipato nel corso di una giornata di incontri organizzata da ANCI Liguria.
Dopo le proteste dei giorni scorsi, con la Regione Liguria pronta ad aprire il bando “cartaceo” per poter finalmente erogare i 313 milioni di euro il governo apre alla trattativa per arrivare a dare risposte veloci. “Ho incontrato ieri l’assessore all’agricoltura della Regine Liguria, Stefano Mai e il direttore generale di Agea (agenzia statale che eroga i fondi per l’agricoltura) – ha spiegato Olivero – e stiamo lavorando assieme per trovare una soluzione che consenta alla Liguria, come alle altre regioni interessate, di avviare entro l’estate i bandi affinché non si rischi di non riuscire a spendere le risorse. C’è stata una congestione di lavoro dovuta anche alla ritardata approvazione da parte dell’Unione Europea ma questa situazione non la devono certo pagare gli agricoltori”.
Dal vice ministro, comunque, arrivano risposte chiare alle proposte di Regione Liguria, che si era detta disponibile anche a inviare i propri tecnici a Roma, a supporto dell’agenzia. “Più che mandare personale in Agea si può pensare a una collaborazione maggiore con i tecnici della Regione di Agenzia per trovare soluzioni. Dobbiamo comunque puntare sul bando telematico in modo da evitare, poi, ingolfamenti successivi di natura burocratica. In ogni caso – conclude Olivero – credo che nelle prossime settimane si arriverà all’apertura dei bandi, e questo è il nostro impegno”.
Ma il vice ministro ha affrontato anche il tema dei cinghiali dichiarandosi favorevole agli abbattimenti degli ungulati ma inseriti, però, in politiche di più ampio respiro che portino a una pianificazione a lungo e medio termine. “Credo che in questi casi si debba avere un’esatta pianificazione a medio e lungo termini e quindi servono abbattimenti e, come governo e ministero, abbiamo sempre sostenuto che si debbano mettere gli enti locali nella condizione di poterlo fare senza difficoltà, ma servono anche piani di gestione della fauna selvatica. È’ un problema con il quale dobbiamo fare i conti sempre di più. La mancanza di popolazione delle aree rurali e la diversa conformazione del nostro territorio sta portando questo problema ad essere sempre più rilevante. Non possiamo pensare di gestirlo solo con gli abbattimenti conclude Olivero – ci vuole l’uno e l’altro. L’importante è compiere scelte”.