Zoagli. Costanza, pazienza, fatica, utilità e gioia: un orto è molto di più di zappa e terra. Fortemente voluto da insegnanti, genitori e alunni, e perseguito dall’Amministrazione Comunale con l’aiuto dei cittadini zoagliesi e dell’azienda sponsor Vivai Cademartori, l’orto della scuola primaria e secondaria di Zoagli è stato inaugurato con una vera e propria cerimonia, con tanto di taglio del nastro (verde).
Protagonisti i ragazzi, oltre a fragole, pomodori, zucchine, insalata, basilico, che sono o saranno presto piantati.
L’orto è ricavato in una fascia di terreno cintato che si trova proprio di fronte alla scuola, facilmente irrigabile, zappato a mano dal signor Tonino, cittadino di Zoagli che lo ha reso perfettamente pianeggiante e coltivabile, adatto anche a bambini molto piccoli.
La proposta è arrivata dal giovane assessore all’Istruzione Angelo Sacco, vicino alla scuola era disponibile un terreno privato per la realizzazione dell’orto: le maestre Enza Morrone, coordinatrice di Plesso, Vilma Arata, cui si è unita la professoressa Laura Bordo hanno aderito subito. Il progetto si è concretizzato poi nel giro di poche settimane: individuato lo sponsor Vivai Cademartori, che ha fornito gratuitamente tutte le piantine, il signor Tonino ha dissodato e spianato il terreno, mentre il corpo insegnante e gli alunni hanno preparato i cartelli di indicazione degli ortaggi, i manifesti illustrativi e le semine a scuola in serra per il trapianto.
“La scuola deve scendere dalla cattedra e avvicinarsi alla vita, alle cose – ha commentato la maestra Morrone – L’esperienza diretta fa maturare conoscenze molto meglio di una lezione. Il valore educativo della coltivazione di un orto è molto alto: insegna la costanza (occorre una cura quasi quotidiana); la pazienza (non bisogna avere fretta); la fatica (la terra è bassa e richiede lavoro); l’utilità (si producono ortaggi buoni e genuini); la gioia (dà soddisfazione per chè consente di realizzare un progetto). Il progetto si concluderà con un pranzo sulla spiaggia, a base dei prodotti coltivati dai nostri bambini e cucinati dai genitori”.