Chiavari

Violenza sessuale a scuola: condanna confermata per Emilio Cella

palazzo di giustizia tribunale genova

Genova. Condanna confermata per Emilio Cella, l’insegnante di sostegno di un istituto del chiavarese accusato di violenza sessuale, atti osceni e corruzione di minori oltre a maltrattamenti nei confronti di allievi disabili. A deciderlo è stata la Corte di Cassazione, che ha rigettato i ricorsi della difesa confermando così la sentenza emessa dalla corte d’appello di Genova il 12 maggio 2015 che aveva inflitto all’uomo 9 anni e 6 mesi.

Vengono confermati anche due anni, con la condizionale, inflitti in secondo grado a Nicoletta Daniele, collega di Cella, accusata di avere concorso con lui nei reati di atti osceni e corruzione di minorenni per tre episodi.

In primo grado, il 19 marzo 2014, i giudici avevano inflitto 3 anni e 2 mesi a Cella solo per maltrattamenti mentre lo avevano assolto dai reati di natura sessuale. Avevano anche assolto la Daniele difesa dall’avvocato Luca Ciurlo. Le indagini erano state coordinate dal procuratore Franco Cozzi. Gli imputati e il ministero della pubblica istruzione erano stati condannati al risarcimento danni alle parti civili da liquidarsi in separato giudizio.

Secondo l’accusa Cella, difeso dagli avvocati Andrea Vernazza e Franco Coppi, in diverse occasioni avrebbe colpito gli allievi disabili con schiaffi e spintoni e palpeggiato un ragazzino. In presenza di alcuni allievi, inoltre, avrebbe abbracciato la Daniele con toccamenti del seno e avrebbe istigato un minore a compiere tale atto. In primo grado i giudici avevano ritenuto che anche le condotte qualificate dalla procura come reati sessuali fossero da ritenersi maltrattamenti perché l’imputato non avrebbe avuto l’intento della libidine. Di diverso avviso i giudici d’appello che, nella motivazione della sentenza, avevano sostenuto, in sintesi, che anche se l’intento di Cella non era quello di soddisfare una propria pulsione erotica, quei gesti erano sufficienti a condannarlo anche per violenza sessuale.

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