Genova. Sono crude le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza cittadina lo scorso 11 novembre, quando in vico dei Biscotti, tre uomini hanno ucciso con un coccio di bottiglia Brahim Mounir, marocchino di 39 anni. Un omicidio nel cuore della movida genovese, con decine di persone che passano, guardano e vanno via.
I carabinieri hanno arrestato due persone, mentre una terza è ancora latitante. Il primo a finire in manette, a meno di due settimane dall’omicidio, era stato Mustapha Jarju, senegalese di 21 anni. A marzo, invece, i militari della compagnia Centro e del nucleo investigativo avevano individuato in Spagna Fail Serigne Mbecke, anche lui senegalese, 24 anni, conosciuto da tutti col soprannome di Dj. Mbecke è stato estradato in Italia tre giorni fa e adesso si trova nel carcere di Marassi.
Gli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore Vittorio Ranieri Miniati, hanno scoperto che Dj subito dopo il delitto era scappato nel nord Italia, da alcuni amici. Da uno, in particolare, si era fatto dare i documenti di identità per poter prendere un aereo da Bergamo diretto in Spagna.
L’amico adesso è indagato per favoreggiamento. Sul movente dell’omicidio ci sono ancora dubbi, anche se la tesi più accreditata resta quella di un regolamento di conti tra spacciatori: la vittima avrebbe “invaso” la piazza di spaccio dei senegalesi.