Il corteo nazionale

Lotta comunista e confederali insieme il primo maggio: la ‘prima volta’ di Genova

A sfilare anche uno spezzone di centri sociali dietro lo striscione Working class combat. Palco blindato per arginare eventuali contestazioni.

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Genova. Sarà un primo maggio anomalo per Genova quello di domenica dove per la prima volta da decenni il tradizionale corteo di Lotta comunista sfilerà insieme alle bandiere di Cgil, Cisl e Uil i cui vertici hanno scelto la Lanterna per la manifestazione nazionale dei lavoratori. In altre città come Milano o (in piccolo Savona), già accade ma a Genova la piazza del primo maggio è stata da tempo abbandonata dai sindacati e conquistata come un fortino, anno dopo anno, dal partito extraparlamentare per eccellenza.

A Genova Primo maggio, piaccia oppure no, significa corteo di lotta comunista. Forse per questo i confederali, tramite un invito formale firmato dalla segretaria Cgil Susanna Camusso, hanno chiesto a Lotta comunista di sfilare insieme. Ma il rischio, si sussurra tra i corridoi, è che le bandiere e le coccarde rosse di ‘Lotta’ , oscurino numericamente e mediaticamente quelle di Cgil, Cisl e Uil che faticano a portare in piazza lavoratori e pensionati abituati a trascorrere la festa dei lavatori tra barbecue e pic nic a base di fave e salame. E molti confederali del Nord sfileranno nelle loro città a partire da Milano e Monza. A tutto questo occorre aggiungere il volantino ‘gaffe’ fatto stampare da Roma che invita i lavoratori alle 11.30 in piazza De Ferrari, come se non ci fosse prima alcun corteo. Dal canto suo Lotta comunista lavora come ogni anno al corteo almeno da due mesi con il tradizionale laborioso ‘porta a porta’ trascinando con sé in piazza militanti e sostenitori.

Di numeri in anticipo è difficile parlare, ma Lotta comunista, come si è visto alle celebrazioni del 50ennale, dovrebbe portare in piazza 2-3 mila persone. Da vedere se i confederali riusciranno a fare di meglio. Il concentramento è previsto per i Cgil, Cisl e Uil in piazza della Vittoria alle 9.30. Lotta comunista invece formerà il suo quadrato rosso in via Brigata Liguria, all’incrocio con via XX Settembre: attenderanno il corteo e si metteranno in coda. Tra i principali esponenti del partito sfileranno come ogni anno l’ex segretario della Fiom Franco Grondona, il console della Culmv Antonio Benvenuti, e i tanti funzionari e delegati che Lotta comunista ha piazzato sul territorio genovese soprattutto nel sindacato dei metalmeccanici della Cgil che per l’occasione lasceranno a casa le amate felpe per giacca, cravatta e l’immancabile coccarda rossa e l’accompagnamento di due bande musicali a intonare l’Internazionale come da migliore tradizione.

Dopo una sosta sotto il ponte monumentale per rendere omaggio al Sacrario dei Caduti Partigiani, il corteo arriverà in piazza De Ferrari. Dal palco parleranno Segretari Generali Confederali Susanna Camusso, Anna Maria Furlan e Carmelo Barbagallo, ma ci sarà spazio anche per altri tre interventi, quello di un pensionato e di due delegati sindacali tra cui un metalmeccanico dell’Ilva.

A far ‘tremare’ i confederali anche la presenza di uno spezzone di centri sociali che scenderanno in piazza ‘nonostante’ i confederali. Non un’adesione ufficiale, quindi, ma la volontà di “riprendersi il primo maggio” come scrivono il collettivo Clash, i lavoratori del Calp e la Rete Noi saremo tutto in un volantino che invita a partecipare al corteo dietro lo striscione Working class Combat. E probabilmente non saranno gli unici. Per arginare eventuali contestazioni la zona del palco sarà blindata e si accederà solo con i pass, ma qualche fischio ai confederali non è affatto escluso. “Molti tra i funzionari che saranno in testa al corteo – si legge in un volantino – sono corresponsabili dello sfascio sociale e politico che deve essere invertito”.

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