Ricordo vivo

Incidente Spagna, una borsa di studio per Francesca fotogallery

Per tramandare il suo messaggio di impegno negli studi e per il prossimo anche ai futuri studenti

Genova. Una borsa di studio in memoria di Francesca Bonello, la giovane studentessa genovese di medicina che il 20 marzo scorso ha perso la vita, insieme ad altre dodici compagne di Erasmus, in un incidente in Catalogna: ha deciso di finanziarla Regione Liguria, su proposta dell’assessore alla Formazione e Università, Ilaria Cavo, dopo un confronto con l’Università degli Studi di Genova (in particolare con la Scuola di Scienze Mediche e Farmaceutiche che Francesca frequentava) e in pieno accordo con la famiglia Bonello.

Considerato l’impegno di Francesca come volontaria in Romania e in Africa e la sua scelta di studi universitari sempre orientata al sostegno e auto delle persone più deboli, si è deciso di assegnare la borsa di studio allo studente della Scuola di Scienze Mediche e Farmaceutiche che presenterà una tesi di Laurea concernente “problematiche di malattia legate ai Paesi del terzo mondo e ai flussi migratori, con possibili esperienze sul campo”. Regione Liguria erogherà il finanziamento destinato alla borsa di studio a cui contribuirà anche la società Iren, presso cui lavora Paolo Bonello, il papà di Francesca, garantendo la continuità dell’iniziativa negli anni. La scuola di Scienze Mediche e Farmaceutiche stabilirà i requisiti necessari per accedere alle risorse e, con un’apposita commissione, a valutare le candidature pervenute.

“Nella mia duplice veste di zio di Francesca e di docente dell’Ateneo genovese – afferma lo zio di Francesca, Marcello Bagnasco, docente della Scuola di Scienze Mediche e Farmaceutiche presso il Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche – ringrazio l’Amministrazione regionale e in particolare l’assessore all’Università e Politiche Giovanili per la disponibilità e la sensibilità dimostrata in questa evenienza tragica. Il nostro pensiero è che la finalizzazione di questo contributo così come è formulata sia nello spirito che ha sempre animato Francesca: apertura verso gli altri e verso il mondo, voglia di fare, curiosità e, perché no, spirito di avventura. Mi fa piacere pensare che altri studenti possano avere voglia di mettersi in gioco per fare qualcosa di diverso come avrebbe fatto lei, e che si possano creare opportunità per loro e per i docenti che li seguiranno. Anche questo potrebbe far parte di quel compito che il celebrante ci assegnava alla cerimonia funebre per Francesca, cioè mettere in circolo l’energia e l’amore che Francesca ha suscitato”.

“Partecipare alle veglia e alle esequie di Francesca, vedere negli sguardi e negli abbracci dei suoi amici il messaggio forte e positivo che ha trasmesso, non poteva lasciare indifferenti – dichiara l’assessore Ilaria Cavo -. Ho pensato subito che ci volesse un simbolo, un segno perché il suo ricordo rimanesse vivo anche per chi non l’ha conosciuta, perché anche i futuri studenti ereditassero il suo messaggio di impegno negli studi e per il prossimo, la sua capacità di cogliere al meglio ogni occasione della vita senza sprecarla. Il sostegno a un giovane impegnato a studiare le malattie che affliggono il terzo mondo credo sia il modo migliore per interpretare il suo impegno a tutto campo, universitario ma anche sociale”.

“Condividiamo in pieno lo spirito di questa iniziativa, ritenendo che sia importante dare un segnale anche agli amici e compagni che sono stati segnati dalla sua scomparsa – spiega il professor Mario Amore Preside di Medicina – All’impegno perché la borsa di studio sia gestita al meglio uniamo la scelta di dedicare un’aula a Francesca: lo hanno chiesto i suoi compagni e come facoltà abbiamo aderito alla proposta. A Francesca sarà dedicata un’aula frequentata dai ragazzi del quarto anno”.

“Ringrazio Regione Liguria, l’Università e l’azienda per cui lavoro per la sensibilità dimostrata e per aver colto lo spirito con cui vogliamo far vivere il ricordo Francesca – dichiara Paolo Bonello, il papà – Siamo pronti ad accogliere ogni iniziativa per aiutare i giovani, per non disperdere quell’energia positiva che, pur nel dolore, ci hanno trasmesso i tanti ragazzi incontrati alle esequie e in queste settimane difficili. Penso che bisogna fare molto per loro, per sostenerli, perché non vadano via. Dall’attenzione che ho percepito anche dalle istituzioni credo di non sbagliarmi a pensare che sia solo un primo segnale e che questa iniziativa non sia l’ultima”.

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