Leivi

Il caro estinto non le lascia l’eredità, lei si vendica rubandogli i dipinti

Gli altri preziosi dipinti? Forse gettati nell'Entella

quadro rubato leivi

Leivi. Quando il testamento non olografo che la nominava erede si è rivelato senza valore ha pensato bene di rifarsi, rubando i quadri del defunto. Si chiama China Painter l’indagine della Polizia di Stato di Chiavari che ha portato alla denuncia di una 67enne milanese per il furto di alcuni dipinti, solo tre dei quali sono stati recuperati.

Tutto ha inizio lo scorso dicembre con la denuncia sporta dalla figlia del defunto.
I rilievi svolti dalla Polizia Scientifica nella villa di Levi accertano che non vi sono segni di effrazione e che dalla collezione di dipinti di proprietà della famiglia sono state trafugate alcune opere di ingente valore custodite all’interno di un deposito, tra cui un olio su tela del noto pittore astrattista Emilio Scanavino dal titolo “La Carucola”, 5 dipinti del pittore di origine cinese Hsiao Chin e un dipinto del pittore Aldo Mondino.

I primi sospetti si focalizzano sulla compagna del defunto, anche lei appassionata d’arte. La donna infatti era in possesso delle chiavi dell’appartamento ed era rimasta scottata dopo la vicenda del testamento. Dopo la brutta sorpresa, la signora era scomparsa nel nulla e insieme a lei, dopo quasi un mese, era stata constatata anche la sparizione delle tele.

Le indagini sono arrivate nel mondo dei galleristi milanesi e proprio lì sono state rintracciate tre delle tele trafugate.
Una era stata donata ad un collezionista che aveva fatto da tramite nella vendita delle altre due opere che aveva fruttato circa 30 mila euro. L’opera donata all’intermediario è stata sequestrata, così come la somma versata dagli acquirenti, transitata su uno dei libretti postali della signora.

Mentre le 67enne è stata fermata e denunciata per furto, mancano ancora all’appello delle opere d’arte: la donna ha spiegato in un primo momento di averle bruciate, successivamente di averle invece gettate nell’Entella.

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